27/05/09

Apc-Clima - Con disgelo permafrost artico diventera' maggiore

Piante non ce la faranno a sequestrare maggiore quantita' carbonio
Roma, 27 mag. (Apcom) - Il permafrost artico sciogliendosi
diventera' la piu' grande fonte di CO2 in una Terra sempre piu'
calda. A dirlo uno studio di un gruppo di ricercatori
californiani che hanno cercato di valutare le conseguenze,
sull'ecosistema artico, dello scioglimento del ghiaccio del
permafrost a causa di un clima sempre piu' caldo e che liberera'
nell'atmosfera una grande quantita' dell'antica anidride
carbonica che si e' accumulata, nel corso di migliaia di anni,
nel terreno che compone il permafrost.
Quando questo avverra' le piante, grazie ai piu' alti livelli di
carbonio e di altri gas serra nell'aria e alla presenza di una
maggiore quantita' nutrienti provenienti dal suolo in
decomposizione, cominceranno a proliferare e a crescere
rigogliosamente. Quali saranno le conseguenze di tutto questo si
chiedono gli scienziati? La vegetazione e le foreste che
invaderanno l'artico potranno compensare, e,quindi attenuare
l'impatto su un pianeta sempre piu' caldo, delle maggiori
quantita' di CO2 rilasciate dal permafrost in decomposizione,?
Oppure, guardando in un futuro piu' lontano, l'aumento
significativo del carbonio rilasciato dal suolo ormai libero dal
ghiaccio, superera' la capacita' della vegetazione di sequestrare
il carbonio?
In uno studio pubblicato su Nature di domani ricercatori della
University of Florida, Gainesville, Florida, Usa, coordinati da
Edward Schuur cercano di dare una risposta a queste domande e i
risultati sperimentali ottenuti suggeriscono che la futura tundra
e, piu' in generale, tutta la vegetazione che crescera' al posto
del ghiaccio, riusciranno solo inizialmente a tenere a bada
l'aumento dei livelli della CO2 che va a riversarsi
nell'atmosfera. Se il disgelo continuera' a causa di un mondo
sempre piu' caldo, il permafrost continuera' a "sputare" CO2 per
decenni e le piante saranno sopraffatte, incapaci di assorbire
l'eccesso di carbonio anche se cresciute a dismisura.
Gli scienziati hanno misurato lo scambio netto di carbonio
dell'ecosistema e determinato l' eta' delle emissioni dell'antica
CO2 per determinare la sua influenza sul bilancio del carbonio
dell'ecosistema. Calcolando la possibile traiettoria della
fuoriuscita della CO2, i ricercatori hanno ipotizzato che,
inizialmente, fintando che la crescita delle piante sara'
stimolata, il carbonio, che emesso dal permafrost, sara'
sequestrato in modo netto dall'ecosistema. Ma nel lungo periodo,
la quantita' del gas serra rilasciata dal suolo superera' la
capacita', seppure aumentata, delle piante di sequestrare la CO2 e
questo fara' si' che il permafrost sciogliendosi, diventera' la
maggiore fonte di anidride carbonica su una Terra sempre piu'
calda.
Secondo Schuur e colleghi la maggior parte dei 13 milioni di
chilometri quadrati del permafrost dell'Alaska, della Siberia e
del Canada e di una parte dell'Europa settentrionale rimarra'
integro, mentre la parte di territorio delle regioni meridionali
gia' interessato dal disgelo, diventera' sempre piu' ampia entro
questo secolo. Lo studio calcola che lo scioglimento dei ghiacci
causera' la fuoriuscita, dal permafrost, di un miliardo di
tonnellate di carbonio l'anno, alle quali vanno aggiunte quelle
della deforestazione delle zone tropicali e di origine
antropogenica. Per bilanciare tutta questa quantita' di CO2 che
raggiungera' l'atmosfera, l'uomo, dicono gli scienziati, dovrebbe
almeno ridurre la deforestazione e le emissioni prodotte dai
combustibili. fossili . Purtroppo, come ha aggiunto Jason Vogel,
uno degli autori della ricerca, le piante che stanno crescendo
velocemente sul suolo libero dal ghiaccio, non ce la faranno a
tenere a bada la "forsennata" attivita' dei batteri che,
metabolizzando materia organica nella profondita' del terreno,
rilasciano nell'aria l'antica CO2.

Medicina - Giappone, create scimmie transgeniche "fluorescenti"

Studio pubblicato dalla rivista Nature
New York, 27 mag. (Ap) - Le scimmie geneticamente modificate sono
in grado di trasmettere il nuovo gene alla loro discendenza: una
scoperta definita dai ricercatori "una pietra miliare" per la
creazione a scopi scientifici di colonie di animali con patologie
simili a quelle umane.
Lo studio - del giapponese Istituto Centrale per gli Animali da
Laboratorio di Kawasaki - riguarda delle scimmie uistiti ed e'
stato pubblicato dalla rivista scientifica Nature: il gene in
questione causa la fluorescenza dei tessuti se esposti alla luce
ultravioletta e quindi ne e' facilmente accertabile la presenza
nelle generazioni successive.
Gia' da tempo erano stati ottenuti topi e altri animali
"transgenici", ma le scimmie offrono maggiori speranze per lo
studio e il trattamento delle malattie data la loro somiglianza
con gli esseri umani.

Spazio - Partita verso Iss navetta Soyuz con 3 astronauti a bordo

Raggiungono gli altre tre membri permanenti
Baikonur, 27 mag. (p) - La navetta Soyuz e' decollata dalla base
russa in Kazakhstan poco dopo le 12,30 ora italiana, diretta alla
Stazione spaziale internazionale (Iss). A bordo vi sono tre
astronauti, il russo Roman Romanenko, il canadese Bob Thirsk, il
belga Frank De Winne, che raggiungeranno i tre membri permanenti
della stazione. Sara' la prima volta di sei astronauti al lavoro
assieme nell'Iss e anche la prima volta che tutti i partner della
Stazione sono rappresentati contemporaneamente (Stati uniti,
Russia, Europa, Giappone e Canada). Secondo la Nasa in futuro la
stazione spaziale potra' ospitare fino a 13 persone.

Salute - Studio: Completata la mappatura del genoma del topo

"Dna Mus musculus simile per il 75% a quello dell'uomo"
Roma, 27 mag. (Apcom) - Dopo dieci anni di lunghe ricerche un
gruppo di scienziati internazionali e' riuscito a completare la
mappatura del genoma del topo. "Si tratta di un risultato
estremamente importante", ha detto il professor Chris Ponting
dell'universita' di Oxford (Medical Research Council's -
Functional Genomics Unit), che ha coordinato la ricerca, "perche'
oggi abbiamo la conferma che i topi rappresentano un modello
eccellente per lo studio delle patologie umane" e permette un
passo in avanti "nella ricerca delle malattie ereditarie". Lo
studio pubblicato sulla rivista "PLoS Biology" e ripreso dal sito
della Bbc, sottolinea come il Dna del topo sia simile per il 75%
a quello dell'uomo.
Con l'annuncio di questi giorni, il topo (Mus musculus) diventa
il secondo mammifero, dopo l'uomo, ad avere ricostruita la
sequenza del genoma. Studi sono in corso sul patrimonio genetico
degli scimpanze', dei cani, dei gatti.
Gli sforzi per conoscere il genoma del topo sono cominciati nel
1999 con il Mouse Genoma Sequencing Consortium. Nel 2002 sono
arrivati i primi risultati. Sette anni dopo e' stata completata la
mappatura per una spesa complessiva di circa 70 milioni di euro.

26/05/09

Spazio - In un meteorite trovato acido formico ricco di carbonio

Ingrediente fondamentale per la formazione forme di vita
Roma, 26 mag. (Apcom) - Grandi quantita' di acido formico,
composto chimico definito "organico" perche' ricco di carbonio e
sospettato fortemente di essere implicato nella formazione delle
prime forme di vita, sarebbero state trovate in un meteorite di
850 grammi caduto in un lago canadese nel 2000. Secondo quanto
hanno riferito scienziati dell'Universita' di Alberta al convegno
dell'American Geophysical Union, solo le basse temperature delle
acque avrebbero impedito alla volatile sostanza chimica di
dissolversi nell'aria.
Come riporta la BBC on-line, dall'analisi fatta su frammenti del
reperto, si e' scoperto che c'e' una quantita' di acido formico
quattro volte superiore a quella trovata in altri "sassi" celesti
e che questo e', senza alcun dubbio, di origine extraterrestre.
Gli scienziati sottolineano come questi corpi varino molto tra di
loro non solo nelle dimensioni, quanto, piuttosto, nella
composizione chimica che puo' essere piu' o meno ricca.
"Siamo fortunati - ha detto ai colleghi Christopher Herd,
curatore della collezione di meteoriti dell'Universita' di Alberta
- perche' questo trovato in Canada non e' stato mai toccato da mani
umane e, quindi, non e' stato contaminato con sostanze organiche
umane".
Secondo Mark Sephton, del londinese Imperial College, questo
nuovo campione consentira' di analizzare una porzione diversa
della fascia degli asteroidi ed anche una parte diversa del
Sistema Solare. I tipi di isotopi di idrogeno trovati nell'acido
formico, spiega, fanno supporre che il meteorite si sia formato
in regioni remote e fredde dello spazio prima dell'esistenza del
nostro Sistema Solare.
Sulla Terra questo composto chimico si trova normalmente nel
pungiglione di certi insetti, ma per Sephton potrebbe essere
stato in tempi antichissimi sulla Terra un ingrediente importante
della "cucina primordiale" nella quale si formo' la vita. Tra i
suoi ruoli anche quello di aver contribuito con molta probabilita'
alla trasformazione di un primitivo Rna in un Dna, in cui solo
uno dei quattro acidi nucleici (i mattoni della vita) che
costituiscono le due catene e' diverso: l'Rna utilizza l'uracile
mentre il Dna la timina.
Ad esempio, il gruppo di Sephton ha scoperto l'uracile nel
meteorite di Murchison, ma non la timina. L'acido formico, di cui
e' ricco il meteorite canadese innescherebbe, invece, una reazione
che converte l'uracile in timina.

Giornalisti - A Murelli e Margottini l'Armenise Harvard 2009

Due giovani giornaliste scientifiche alla Harvard Medical School
Roma, 26 mag. (Apcom) - La decima edizione del concorso per
giovani giornalisti scientifici, istituito dalla Fondazione
Giovanni Armenise-Harvard in collaborazione con l'UGIS, Unione
Giornalisti Italiani Scientifici, ha premiato Laura Margottini e
Valentina Murelli.
Le due vincitrici saranno a Boston dal 7 al 13 giugno dove
potranno intervistare gli scienziati della Harvard Medical School
direttamente nei loro laboratori, approfondire le tecniche
giornalistiche statunitensi con l'aiuto dei responsabili della
comunicazione scientifica della HMS,
Il risultato complessivo dell'iniziativa -si legge in un
comunicato - e' stato ancora una volta entusiasmante con
l'adesione di numerosi giovani candidati, tutti di alto livello,
confermando l'importanza di questa iniziativa per la carriera dei
giovani giornalisti scientifici.
Il concorso ripartira' a gennaio 2010.

Clima - Reindirizzare aria su ali aerei puo' tagliare 20% consumi

Ricerca dell'universita' britannica di Wardick
Roma, 26 mag. (Apcom-Nuova Energia) - I ricercatori britannici
dell'universita' di Warwick hanno scoperto che ridirezionare
l'aria che passa sopra le ali dell'aereo puo' ridurre il consumo
di carburante dei velivoli del 20%. La notizia appare su Energy
Efficiency News.
Lo studio e' stato effettuato su alcune ali di aerei poste in un
tunnel del vento e ha "sorpreso tutti noi della comunita'
scientifica che studia l'aerodinamica", ha ammesso il ricercatore
Duncan Lockerby. L'aria che passa sulle ali viene reindirizzata
di lato e di nuovo sopra con dei piccoli motori. "La verita' e' che
non siamo completamente sicuri del perche' questa tecnologia
riduca la resistenza, ma data la pressione sulle questioni legate
al clima non possiamo aspettare di capirlo", ha aggiunto.
I ricercatori stanno preparando adesso un prototipo per
ulteriori test. "Questo studio potra' aiutare in maniera
consistente a ridurre i costi ambientali del trasporto aereo", ha
sottolineato Simon Crook, del Consiglio per la ricerca
scientifica di fisica e ingegneria che insieme a Airbus ha
finanziato la ricerca.

21/05/09

Clima - A fine giugno in vendita pc biodegradabile a energia solare

Sviluppato da spagnola iUnika, costera' dai 130 ai 180 euro
Roma, 21 mag. (Apcom-Nuova Energia) - Un computer portatile amico
dell`ambiente, ad energia solare e quasi completamente
biodegradabile, perche' prevalentemente realizzato in bioplastica,
ottenuta da materie prime naturali come l`amido, la cellulosa o
la farina di mais. Disponibile sul mercato dalla fine del
prossimo mese, il nuovo notebook verde (di categoria UMPC - Ultra
Mobile Personal Computer) e' stato sviluppato dalla spagnola
iUnika in quattro versioni diverse: base, solare, GSM e GSM
solare.
Il modello "solar" e' dotato, sul retro dello schermo, di un
pannello fotovoltaico per ricaricare le batterie con la luce del
sole, aumentando cosi' l`autonomia standard di 4 ore. Lo schermo e'
di otto pollici (800 x 480 pixel), e' provvisto di mouse tattile e
di una periferica di archiviazione dati con capacita' fino a 64
GB. Il peso e' di 700 grammi.
Da sottolineare che la bioplastica utilizzata rappresenta una
innovazione, potendo sopportare temperature fino a 85 gradi
centigradi(di norma le bioplastiche non tollerano temperature
superiori ai 50 gradi).
Fabbricato in Cina, il notebook e' dotato di un software
completamente gratuito (GNU/Linux) e sara' messo in commercio da
iUnika ad un prezzo decisamente competitivo: 130 euro per il
modello base e 180 euro per quello piu' costoso.

Spazio - Iss, brindisi con acqua riciclata da urine

Dopo analisi Nasa autorizza uso "Water Recovery System"
Washington, 21 mag. (Apcom) - Un brindisi doppiamente inusuale
quello degli astronauti della Stazione Spaziale Internzionale
"Alpha": primo perche' a base di acqua, secondo perche' la suddetta
acqua e' stata ottenuta dal nuovo impianto di riciclo delle urine,
dal costo di 250 milioni di dollari.
Il "Water Recovery System" e' in realta' al secondo tentativo di
funzionamento: dopo una prima riparazione, i venti litri di acqua
riciclata prodotti dalla macchina sono stati riportati sulla
terra e analizzati in laboratorio prima che la Nasa autorizzasse
l'equipaggio a brindare.
Il nuovo sistema permettera' di raddoppiare il numero di
astronauti di equipaggio, portandoli a sei e producendo 6,8
tonnellate di acqua potabile l'anno; inoltre, sara' possibile
sperimentare una delle tecnologie necessarie per le missioni
spaziali con equipaggio a lunga durata, come quelle previste su
Marte.

Spazio - Parmitano: Sono al settimo cielo

Cristoforetti: imparero' con umilta' cio' che c'e' da imparare
Roma, 21 mag. (Apcom) - "Sono al settimo cielo". Lo ha dichiarato
apertamente Salvo Parmitano, 33 anni selezionato insieme alla sua
collega Samantha Cristoforetti dall'Esa per partecipare alle
prossime missioni sulla stazione spaziale internazionale.
"Felicissimo", ma non perde di vista la realta', quella di tutti
i giorni, dichiara ai giornalisti che lo hanno letteralmente
'braccato' davanti a Palazzo Chigi in attesa della conferenza
stampa, come essere "il buon vicino di casa, quello che tutti i
giorni tosa l'erba e trascorre il suo tempo libero con la moglie".
Quanto al fatto di non avere una laurea in materie scientifiche,
Parmitano ha detto che, oltre all'esperienza, si affida al lungo
addestramento, molto specifico di almeno 18 mesi, previsto per
gli astronauti destinati alle missioni Iss.
Non e' la stessa cosa per Samantha Cristoforetti, 32 anni,
laureata in ingegneria meccanica specializzazione in propulsione
aerospaziale struttura leggera, felicissima anche lei, soprattuto
del suo lavoro che fin da quando era bambina ha rappresentato il
suo sogno.
Rinunce? "Nessuna", ha detto, semmai ce ne fosse una e' stata
fatta per il suo sogno che si e' avverato.
Rispondendo poi alla domanda relativa alla dichiarazione di Jean
Jacques Dordain, direttore generale dell'Esa, che ha detto che
ora si volta pagina e si deve guardare alla Luna e a Marte,
Samantha non si e' sbilanciata, ma chiaramente come ha fatto
capire, il suo obiettivo e' quello di raggiungere il massimo anche
se bisogna essere realisti. "Mi piacerebbe - ha detto - pero'
andare sulla Luna e' una decisione che spetta prendere ad altri.
Per ora sono pronta ad imparare tutto quello che c'e' da imparare
per queste missioni".
Rispondendo poi alla domanda su che cosa vorrebbe dire alle
donne italiane, Cristoforetti ha detto che non si puo' attribuire
il diritto di parlare alle donne per il loro destino, "ma spero
che questa sua esperienza sia di incoraggiamento".

19/05/09

PALEONTOLOGIA: SCOPERTO L'ANELLO DI CONGIUNZIONE SCIMMIA-UOMO

(AGI) - Londra, 10 mag. - Si chiama Ida e assomigliava a un
lemure. E' il fossile di 'Adapide' di 47 milioni di anni
(Eocene) mostrato al museo di storia naturale di New York dopo
le prime anticipazioni di circa dieci giorni fa. E' considerato
l'anello di congiunzione mancante tra l'uomo e la scimmia ed e'
stato scoperto in Germania vicino Francoforte. E' un esemplare
di 'Darwinius masillae' le cui le ossa fossilizzate sono stati
trovati nella cava di Messel . Il reperto e' integro al 95 per
cento, ed e' considerato "il fossile di primate piu' completo
mai ritrovato". E' stato rinvenuto anche parte dello stomaco
con i resti dell'ultimo pasto di frutta e di foglie. Il
corpicino ha caratteristiche umanoidi tra cui il pollice
opponibile, unghie al posto degli artigli e, nel piede, l'osso
del tallone che lascia intravedere il passaggio dall'andatura a
quattro zampe alla cammino in posizione eretta. Il primate
viveva nel cosidetto periodo Eocene (che va da 55 ai 34 milioni
di anni fa)', un'epoca in cui i primati cominciarono a
evolversi in due specie distinte: proscimmie e antropoidi.
L'Adapide, la cui eta' stimata e' di circa nove mesi, e' stato
scoperto da un cacciatore di fossili 25 anni fa nei pressi di
Darmstadt in una cava che coincideva con il fondo di un lago
vulcanico famoso per i resti dell'Eocene. Qui vennero rinvenuti
anc he un 'Buxolestere' (un incrocio tra una lontra e un
toporagno) e un 'Diacodexis (una sorta di coniglio antenato
delle moderne capre). (AGI)

Ricerca - Fisici pisani scoprono come "intrappolare" gli atomi

"Per studiare fenomeni inaccessibili al calcolo del computer"
Milano, 19 mag. (Apcom) - Un sistema per intrappolare e
riordinare, in modo graduale, gli atomi presenti in un cristallo
di luce laser: e' quello messo a punto da un gruppo di fisici
pisani e che rende piu' semplice l'uso di questi cristalli come
simulatori quantistici, per studiare fenomeni inaccessibili al
calcolo del computer, come la superconduttivita' a temperatura
ambiente. La ricerca e' stata pubblicata su Physical Review
Letters.
Gli atomi e le particelle posti in un fascio di luce sono liberi
e... indisciplinati. I risultati delle ricerche di Hans Lignier
ed Oliver Morsch del Cnr-Infm, in collaborazione con Alessandro
Zenesini e Donatella Ciampini del CNISM nel gruppo di ricerca
diretto da Ennio Arimondo presso l'Universita' di Pisa, indicano
pero' come tenere le particelle a freno "in modo semplice e
ingegnoso".
I ricercatori sono stati in grado di affinare i metodi
precedenti e sono riusciti a rendere questo effetto graduale, in
modo da poter agire sulla liberta' delle particelle come se questo
avesse una manopola di regolazione. In pratica, se si immaginano
le particelle o gli atomi dotati di un guinzaglio che ne limita
la liberta', da oggi e' possibile allungare e accorciare questo
guinzaglio a piacimento, semplicemente modulando la scossa che si
trasmette al sistema.
"Questi cristalli di luce - ha commentato Morsch - sono uno
strumento straordinario per i fisici, perche' rendono possibile
studiare teorie ed effetti inaccessibili al calcolo al computer,
come quelli legati ai superconduttori funzionanti a temperatura
ambiente. Questi cristalli sono simulatori quantistici, e adesso
diventera' molto, molto piu' semplice usarli e configurarli a
piacere, cosa che ha un valore enorme per i fisici.". E detta in
un modo piu' leggero? Morsch rispiega per i meno tecnici:
"Immaginiamo questi cristalli di luce come vere e proprie scatole
di uova, e le uova sono le particelle che noi intrappoliamo nella
luce. Quello che abbiamo scoperto e' che, scuotendo le scatole,
invece di fare una frittata, sistemiamo tutte le uova nel modo
voluto!".

Spazio - Nasa: navetta Atlantis sgancia telescopio Hubble

Terminata la quinta missione di riparazione
Cape Canaveral (Florida), 18 mag. (Ap) - La navetta spaziale
Atlantis ha terminato la sua missione e la Nasa ha annunciato di
aver sganciato e rimesso in orbita il telescopio spaziale
"Hubble", agganciato mercoledi' dal braccio robotico ed ancorato
alla stiva dello shuttle.
Se tutto andra' come previsto, non dovrebbero essere piu'
necessarie missioni di riparazione per i prossimi cinque-dieci
anni. Nel corso di quest'ultima missione gli astronauti hanno
compiuto cinque passeggiate spaziali, installato due nuovi
strumenti scientifici, ne hanno riparati altri due e compiuto la
manutenzione generale.
La vita operativa del telescopio recentemente ha sofferto di
numerosi guasti meccanici: sono stati sostituiti i sei giroscopi,
le batterie, il sistema di protezione termica e il sistema
informatico, sono stati installati due nuovi apparecchi, uno
spettrografo per raggi cosmici e un obbiettivo grandangolo; il
tutto dovrebbe migliorare da 10 a 70 volte le capacita' dello
Hubble, in grado cosi' di rilevare oggetti risalenti a 500 milioni
di anni dopo il Big Bang contro l'attuale miliardo di anni.
Lanciato nel 1990, lo Hubble viene pero' considerato dagli
astronomi ancora uno strumento di assoluta avanguardia, anzi
insostituibile: non vi e' nulla di simile in orbita per quanto
riguarda l'astronomia nel campo della radiazione visibile; le
moderne reti di telescopi sulla Terra possono raggiungere in
alcuni casi la stessa risoluzione, ma l'atmosfera terrestre li
rende 'ciechi' all'infrarosso e all'ultravioletto.
Proprio l'infrarosso dovrebbe essere il punto di forza del
"James Webb Space Telescope", il cui lancio e' in programma per il
2013 e che dovra' lavorare fianco a fianco con lo Hubble per poi
sostituirlo. Il telescopio era stato cosi' battezzato in onore di
Edwin Hubble, l'astronomo americano a cui si deve la costante che
definisce il tasso di espansione dell'universo.

Salute - Circoncisione riduce diffusione Herpes e Papilloma

Studio: Escissione prepuzio non solo per lotta a Aids
Roma, 19 mag. (Apcom) - La circoncisione maschile potrebbe
proteggere gli uomini non solo dal virus dell'Aids ma anche da
altre patologie che uccidono milioni di persone in tutto il
mondo. Lo sostiene uno studio pubblicato sul New England Journal
of Medicine del mese di marzo secondo il quale l`escissione
totale o parziale del prepuzio diminuisce la probabilita' di
contrarre malattie come il papilloma virus (Human Papilloma Virus
HPV) - causa principale del cancro alla cervice uterina nelle
donne - e dell'herpes (Herpes Simplex Virus HSV). Secondo la
ricerca, la circoncisione potrebbe garantire una protezione anche
contro la sifilide, ma i test condotti fino ad ora non sono stati
esaustivi. Lo riporta il quotidiano britannico "The Independent"
"Questi nuovi dati dovrebbero portare ad una riconsiderazione
della circoncisione maschile non solo per la prevenzione
dell'Aids ma anche di altre malattie sessualmente trasmissibili",
sostengono Matthew Golden e Judith Wasserheit, della Washington
University.
Punto di vista che non e' condiviso dai colleghi britannici. "Gli
Stati Uniti sono ossessionati che la circoncisione sia la
risposta per tenere sotto controllo le infezioni sessuali", ha
dichiarato Colm O'Mahony, esperto di malattie veneree, della
Countess of Chester Foundation Trust Hospital di Chester. "E'
certo che un pene circonciso e' meno probabile che contragga
l'Hiv, l'herpes e il papilloma, ma alla fine si infetta
ugualmente", ha detto ancora O'Mahony che ha aggiunto: "Ma
sostenere che la circoncisione sia una soluzione significa
inviare un messaggio errato perche' presuppone che siano le donne
ad infettare gli uomini e asseconda i comportamenti
irresponsabili di molti uomini che conducono una vita sessuale
promiscua e non usano i preservativi".

SCIENZE: IL VELENO DEL DRAGONE DI KOMODO

(AGI/AFP) - Sydney, 19 mag. - Uno scienziato australiano ha
scoperto in che modo il dragone di Komodo, il piu' grande
esempio di lucertola vivente, uccide le sue vittime: e' il
veleno del suo morso a provocare una sorta di shock ai
malcapitati.
Nonostante possa raggiungere i 3 metri di lunghezza e un
peso in media di una settantina di chili (ma puo' raggiungere
anche i 140 chilogrammi) il dragone di Komodo non ha un cranio
particolarmente robusto e mandibole che non sembrano in grado
di immobilizzare le vittime. Finora si era sempre ritenuto che
fosse il cocktail di batteri presente nella sua bocca a
infettare le ferite provocate dal morso; dopodich i germi
patogeni facevano il loro lavoro. Grazie alla risonanza
magnetica, un ricercatore australiano, Bryan Fry, ha scoperto
invece un complesso sistema di ghiandole nel cranio del
rettile; e poi ha prelevato chirurgicamente una ghiandola da un
dragone in fin di vita nello zoo di Singapore. Analizzato il
veleno, Fry ha scoperto che contiene sostanze altamente tossico
in grado di provocare violenti crampi allo stomaco, ipotermia,
il crollo della pressione sanguigna e la coagulazione del
sangue. L'azione combinata di questi fattori blocca le vittime
e le rende facile preda dei dragoni, che sono originari di
alcune isole indonesiane e sono considerati una specie a
rischio (ne rimangono poche migliaia di esemplari al mondo).
(AGI)

18/05/09

SALUTE: ECCO I GENI CHE ATTIVANO E SPENGONO CICLO RIPRODUTTIVO

(AGI) - Londra, 18 mag. - Un gruppo di ricercatori britannici
ha individuato i geni responsabili dell'inizio del primo ciclo
mestruale das cui e' emerso che l'eta' in cui inizia la vita
riproduttiva nelle donne e' scritta nel Dna. In un articolo
pubblicato su Nature Genetics e' stata ricostruita la 'mappa'
dei geni che scandiscono l'eta' del menarca e della menopausa.
Gli esperti del britannico Medical Research Council (MRC)
Epidemiology Unit di Cambridge, hanno scoperto che sui
cromosoma 6 e 9 un gene, LIN28B, importante per l'ingresso
nella puberta'. I differenti alleli (forme diverse in cui puo'
presentarsi lo stesso gene) sono responsabili di una
variabilita' di circa tre mesi nell'eta' del menarca. Nello
studio in cui ci si e' occupati anche dell'eta' della
menopausa, sono state isolate sequenze genetiche sui cromosomi
5, 19 e 20 tutte importanti nello scandire il tempo in cui
finisce la vita riproduttiva. (AGI)

FARMACI: AL VIA 15 PROGETTI RICERCA UE CON 246 MLN

(AGI) - Bruxelles, 18 mag. - Quindici nuovi progetti di ricerca
sono stati selezionati ed avranno 246 milioni di euro da parte
della Commissione europea e della Federazione europea delle
associazioni delle industrie farmaceutiche (EFPIA). Settori
coinvolti, il diabete, il dolore, l'asma e gravi disturbi
psichiatrici, di stupefacenti e migliorare la sicurezza. Si
tratta del primo bando di gara nel quadro dell'Iniziativa per i
farmaci innovativi (IMI), il partenariato pubblico-privato tra
la Commissione europea e il settore farmaceutico, nel quale,
per la prima volta, societa' farmaceutiche concorrenti mettono
in comune le loro risorse, con organizzazioni di ricerca,
associazioni di pazienti e di altri soggetti interessati
riuniti in grandi consorzi per la ricerca precompetitiva.
Ai 110 milioni di euro concessi dalla Commissione, si
aggiungono 136 milioni di euro, dati in natura dall'industria
farmaceutica. "Sono lieto che questa collaborazione unica tra
il pubblico e il settore privato stia dando i suoi frutti al
fine di rendere l'Europa un campione della ricerca
biofarmaceutica. In tempi di crisi, di un tale modello e' utile
per la competitivita' e la sanita' pubblica a livello europeo",
ha dichiarato Janez Potocnik, Commissario europeo responsabile
per la scienza e la ricerca.
I progetti selezionati saranno affrontare le principali
cause dei ritardi (colli di bottiglia) nel processo di ricerca
farmaceutica. Quasi 150 domande hanno risposto all'appello. I
quindici progetti sono stati selezionati sulla base di rigorosi
criteri scientifici e il loro potenziale impatto sulla
'strozzature'. La negoziazione dei contratti dovrebbe essere
completata entro il mese di novembre 2009. Un secondo invito a
presentare proposte sara' lanciato nell'autunno 2009 nei
settori dell'oncologia, la diagnosi di malattie infettive, le
malattie infiammatorie croniche. Lanciato nel 2007,
l'iniziativa per i farmaci innovativi prevede, per il periodo
2008-2013, un bilancio totale di 2 miliardi di euro mentre la
joint venture per l'iniziativa sui medicinali innovativi (IMI
impresa comune), ugualmente fondata nel 2007, e' l'attuazione
dell'IMI ed e' responsabile per il lancio bandi di gara. (AGI)

14/05/09

SPAZIO:HERSCHEL E PLANCK IN VIAGGIO VERSO L'ORIGINE UNIVERSO

(AGI) - Roma, 14 mag. - Il viaggio verso l'origine del mondo e'
cominciato. I due telescopi per l'osservazione dell'Universo
creati dell'Agenzia spaziale europea, Herschel e Planck, sono
in viaggio verso il luogo da dove manderanno dati che servirano
per capire l'evoluzione dell'universo.
Il razzo-vettore Ariane 5 si e' staccato dal suolo del
poligono di Kourou nella Guyana Francese alle 15.12 ora
italiana, in perfetto orario sulla tabella prevista.
Venticinque minuti piu' tardi, a 660 chilometri d'altezza dalla
terra, i due osservatori spaziali hanno cominciato il loro
viaggio verso un punto situato a 1,5 milioni di chilometri
sopra la terra, un punto di equilibrio tra l'attrazione
terrestre e quella solare, dove arriveranno nel prossimo mese e
mezzo in maniera indipendente.
La missione e' una delle piu' ambiziose mai realizzate
dall'Esa (l'Agenzia Europa dello Spazio), a cui l'Italia ha
contribuito in modo determinante. Frutto di 15 anni di
sperimentazione, di 1,7 miliardi di euro di investimenti e del
lavoro di oltre 300 esperti di 15 Paesi, i due telescopi sono
dotati di rivoluzionari strumenti di osservazione e lavoreranno
in condizioni di freddo estremo, prossime allo zero assoluto
(il che limitera' la loro vita, tra i 3 e i 5 anni nel caso di
Herschel; tra l'anno e mezzo e i due anni e mezzo, per Planck).
I due satelliti osserveranno con occhi diversi e
complementari il lontanissimo passato cosmologico. Herschel,
che ha uno specchio di 3,5 metri di diametro (il piu' grande
mai lanciato nello spazio), osservera' nella banda quasi
inesplorata dell'infrarosso galassie antichissime e le stelle
nascenti. Planck, invece, ascoltera' i primi vagiti
dell'Universo neonato, misurando la radiazione cosmica di fondo
con una precisione 10 volte superiore dei suoi predecessori.
Importante il contributo italiano ad entrambe le missioni: sia
finanziario, con il contributo diretto dell'Asi sia
scientifico, attraverso soprattutto l'Istituto Nazionale di
Astrofisica che ha messo a punto diversi degli strumenti
istallati a bordo dei due satelliti. Entrambi i satelliti sono
stati costruiti da Thales Alenia Space, la joint venture tra
Finmeccanica e Thales, in qualita' di primo contraente. (AGI)

Clima - Cresce la lista degli uccelli "in via d'estinzione"

Due specie in lista rossa: colibri' d'Isabella e allodola africana
Ginevra, 14 mag. (Apcom) - Nonostante gli sforzi globali,
continua a crescere la lista degli uccelli "in via d'estinzione":
sono ormai 192 le specie fortemente minacciate, secondo l'ultimo
bilancio diffuso oggi dall'Unione mondiale per la conservazione
della natura (Iucn). Secondo l'organizzazione, sono inoltre 1.227
le specie "in pericolo" d'estinzione, che rischiano di
scomparire, cioe' il 12% dei volatili del mondo.
"E' molto preoccupante vedere che il numero degli uccelli in
pericolo d'estinzione, non smette di aumentare, nonostante le
iniziative per la tutela nel globo", ha commentato il
responsabile della Commissione per la sopravvivenza delle specie
del Iucn, Simon Stuart. Quest'anno due nuove specie si sono
aggiunte alla lista "rossa" dello Iucn: il "Colibri' di Isabella"
o "Colibri' dalla gola blu" (Eriocnemis isabellae), scoperto di
recente in Colombia e vittima della deforestazione nel sud-ovest
del Paese a causa del cacao, e l'Allodola di macchia di Sidamo
(Heteromirafra sidamoensis), o allodola africana, che vive nel
centro-sud dell'Etiopia.
Lo Iucn e' particolarmente preoccupato del fatto che 24 specie
sono ancora piu' minacciate oggi che un anno fa, nonostante i
programmi realizzati in alcune parti del mondo per invertire la
tendenza. Un'altra preoccupazione per lo Iucn e' la diminuzione
delle specie cosiddette comuni: "Non solamente gli uccelli rari
diventano piu' rari, ma anche gli uccelli comuni sono meno
numerosi", ha spiegato l'organizzazione che conta 140 paesi ed e'
stata istituita nel 1948.

STORIA: GLI IMPERATORI ROMANI? MALATI DI "SINDROME BORDELINE"

(AGI/EFE) - Berlino, 14 mag. - Molti imperatori romani -come
Caligola o Nerone, ma anche Giulio Cesare- soffrivano della
sindrome bordeline, un disturbo della personalita'
caratterizzata da un'instabilita' pervasiva dello stato
d'animo, delle relazioni interpersonali, dell'immagine di se' e
del comportamento; e proprio questa patologia spiegherebbe il
comportamento stravagante e a tratti anche folle di molti
'cesari'. Ne e' convinto un psicologo emozionale docente
all'Universita' di Gotinga, Borwin Bandelow, autore di un
articolo che la rivista scientifica tedesca "P.M.Perspective"
pubblicera' sul suo prossimo numero.
Secondo lo studioso, la cosiddetta "pazzia dei cesari" non
era una conseguenza del potere raggiunto, "bensi' la condizione
per raggiungerlo". I dittatori romani erano emozionalmente
instabili e proprio per questo motivo -sostiene l'esperto-
riuscivano a raggiungere l'apice della piramide del potere, a
Roma. Alla ricerca di continue conferme, gli imperatori romani
avevano comportamenti autodistruttivi e distruttivi degli
altri; e sebbene spesso arrivassero da famiglia sconquassate,
in realta' l'origine reale della loro pazzia e' da rintracciare
in un'alterazione congenita ed ereditaria del sistema
neurotrasmettitore. "Tra i narcisisti, ma ancora di piu' tra i
pazienti con la sindrome borderline, il sistema di ricompensa
nel cervello non funziona corerttamente". "Per questo e'
necessario stimolare con forza i recettori delle endorfine per
provocare nuovi sentimenti", ma alcuni imperatori romani
raggiungevano questo obbiettivo solo con eccessi di violenza e
comportamenti senza freni ed esagerati. (AGI)

SALUTE: A FIRENZE UN CONVEGNO SUGLI ATTACCHI DI PANICO

(AGI) - Firenza, 14 mag. - Il disturbo da attacchi di panico
colpisce oltre tre milioni di italiani danneggiando gravemente
la qualita' di vita della persona e soprattutto privandola di
un diritto fondamentale: la liberta'. Due temi che sono al
centro di un convegno che si apre sabato 16 maggio dalle ore
15.30, nella Sala Luca Giordano del Boscolo all'hotel Astoria
di via del Giglio a Firenze. Promosso e organizzato dalla Lidap
Onlus, 'Attacchi di panico: alla ricerca della liberta'
perduta' vede la partecipazione di specialisti come Giampaolo
Perna, responsabile centro per disturbi d'ansia, del San
Raffaele di Milano; Rosario Sorrentino direttore dell'Istituto
di ricerca e cura degli attacchi di panico; Ferdinando Galassi
del centro di terapia cognitivo-comportamentale
dell'Universita' di Firenze e sara' moderato dalla giornalista
Barbara Pavarotti. (AGI)

13/05/09

Genetica - Scoperti geni associati a dipendenza dalla cocaina

Alterazioni geniche potenziano l'effetto ricompensa
Roma, 13 mag. (Apcom) - La dipendenza dalla cocaina sarebbe
strettamente legata ad alterazioni di circuiti cerebrali della
ricompensa, in quanto influisce in modo determinante nella
regolazione dell'espressione dei geni in queste regioni del
cervello e provoca, nella dipendenza cronica, un potenziamento
dell'effetto appagante. Lo studio pubblicato su Neuron di domani
indica i cambiamenti persistenti che avvengono in questi circuiti
cerebrali (della ricompensa), e di conseguenza , quali sono le
vie molecolari regolate dalla cocaina che potrebbero diventare
target di farmaci contro la dipendenza.
Ricerche precedenti avevano gia' mostrato che la dipendenza da
droghe come la cocaina e' associata con l'espressione alterata di
geni in una regione del cervello (nucleus accumbens), NAc,
coinvolta nelle motivazioni, nel piacere e nella ricompensa. Un
fenomeno noto da tempo, spiega Eric J. Nestler, Dipartimento di
Neuroscienze del Mount Sinai School of Medicine, di cui pero' non
si conoscono ancora i meccanismi molecolari o quelli di
regolazione genica che lo regolano.
Con l'obiettivo di capire, a livello sperimentale, come viene
regolata la trascrizione genica in un organismo dipendente dalla
droga, Nesler e colleghi hanno creato modelli animali NAc, e
cioe' topolini ai quali era stata ripetutamente somministrata
cocaina per indurre un' alterazione dell'espressione genica
nell'area cerebrale della ricompensa. Per analizzare
l'alterazione sopravvenuta, hanno, poi, combinato insieme
sofisticate tecniche di screening e di isolamento dei geni
coinvolti.
I risultati di questo nuovo studio hanno fornito dati piu' precisi
su come la cocaina influisce sulla regolazione della trascrizione
genica in generale, e, approfondisce quanto si sa gia' del ruolo
specifico di due fattori di trascrizione che hanno un ruolo nella
dipendenza indotta dalla cocaina. E' stata identificata una
famiglia di geni, chiamati sirtuini, che sarebbero coinvolti
nella NAc: l'assunzione cronica della droga sarebbe associata
con un aumento dell'espressione dei geni sirtuini; mentre,
un'aumentata attivita' di questi geni nei neuroni NAc (di un
soggetto dipendente) sarebbe legata ad un potenziamento
dell'effetto ricompensa dato dalla cocaina.
A questo punto, dicono i ricercatori, con un farmaco ad hoc si
potrebbe ottenere l'inibizione dei geni sirtuini e, quindi, anche
dell' effetto ricompensa e delle motivazioni che portano
all'autosomministrazione della droga.
"La nostra scoperta - conclude Nesler - sottolinea il grande
potenziale clinico di questi nuovi geni-target della cocaina
identificati in questo studio, e chiarisce quali sono i
meccanismi che sottendono alle alterazioni (NAc) dell'espressione
di certi geni. Il nostro auspicio e' poter arrivare a trattamenti
piu' mirati contro la dipendenza da cocaina".

GOOGLE: NUOVA BUFERA SU "STREET VIEW", STOP DELLA GRECIA

(AGI) - Atene, 13 mag. - Nuova bufera su Street View, il
servizio di Google che permette di 'sbirciare' in ogni angolo
del globo. La Grecia ha deciso di impedire al gigante del web
la raccolta delle immagini finche' non si avranno maggiori
garanzie sulla privacy. "Street View non e' stato bloccato in
Grecia", si e' affrettato a dichiarare alla Cnn il portavoce
della societa', "abbiamo ricevuto una richiesta di maggiori
informazioni dall'autorita' per la protezione dei dati
personali e siamo felici di continuare a discutere con loro di
questi problemi e di provvedere alle informazioni che ci hanno
richiesto". Intanto, sono scese in campo anche le autorita'
giapponesi che hanno obbligato Google a ritirare le immagini
che violavano la privacy e a scattarne delle nuove.
Lanciato negli Stati Uniti due anni fa, Street View
permette agli utenti di accedere a una galleria di immagini
tridimensionali in continuo aggiornamento in oltre 100 citta'
tra Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Francia, Spagna,
Italia, Olanda e Gran Bretagna. Proprio a Londra, nel marzo
scorso, scoppiarono le prime proteste dopo che tra le immagini
visibili a milioni di utenti in tutto il mondo finirono coppie
di amanti appartati in uno sperduto parco inglese o uomini
mentre uscivano da un sexy shop. Google allora fu costretto a
oscurare le migliaia di immagini compromettenti. Il mese
successivo, una nuova bufera scoppio' per la preccupazione
degli utenti che le immagini delle loro villette e dei negozi
potessero attirare i ladri. Cosi', nei paesini di Broughton, a
nord di Londra, i residenti scesero in strada per bloccare
l'auto di Google che stava scattando le immagini.
'Street View' e' totalmente gratuito e accessibile, oltre
che dal computer, anche dai cellulari di ultima generazione
come Iphone, Blackberry e, ovviamente, 'Googlefonini'. (AGI)

12/05/09

Spazio - Iniziato conto alla rovescia per sonde Herschel e Planck

Due telescopi studieranno Universo primordiale e sua evoluzione
Roma, 12 mag. (Apcom) - Se il lancio andra' bene, grazie aHerschel e Planck, i due satelliti scientifici dell'Agenzia Spaziale Europea che giovedi' saranno portati insieme in orbita daun vettore Ariane 5, la nostra visione del cosmo, comprese le sueorigini, cambieranno radicalmente. Consci dell'importanza dellamissione, gli scienziati incrociano le dita, perche' mai comequesta volta si rischia grosso: un lancio doppio con un razzo chenel passato ha dato grossi problemi. Basti ricordare il disastrodel lancio di un satellite commerciale nel 2002, che non solocosto' molto in termini di denaro, ma costrinse gli scienziati arimandare la missione di Rosetta (con destinazione una cometa)con un costo aggiuntivo di 100 milioni di euro.L'Osservatorio Spaziale Herschel, un telescopio agli infrarossigrande quattro volte il suo rivale della Nasa, lo SpitzerTelescope, guardera' lo spazio profondo per studiare la formazionedelle galassie nell'Universo appena nato e la loro evoluzione;investighera' sulla creazione delle stelle e sulla lorointerazione con il mezzo interstellare; osservera' la composizionechimica delle atmosfere e delle superfici cometarie, dei pianetie dei satelliti naturali e, infine, raccogliera' dati sullachimica molecolare dell'Universo. Il suo compagno Planck, invece, potra' dare una risposta a unadomanda antica: come e' cominciato l'Universo, come si e' evolutoallo stato in cui l'osserviamo oggi e come continuera' adevolversi nel futuro? Planck analizzera' con grande precisionequanto rimane della radiazione cosmica di fondo, il "residuofossile" dell'emissione energetica che riempi' il cosmo dopo il Big Bang e ne mappera' le anisotropie; determinera' la costante di Hubble (dato di grande importanza per la cosmologia) e verifichera' il modello inflazionario dell'universo primordiale.Basta questo programma di frontiera per capire quanto sianoimportanti per gli astrofisici i due telescopi che insieme sonocostati due miliardi di euro.Se le cose non dovessero andare bene, il programma che riguarda la conoscenza del cosmo subirebbe tagli irrimediabili ecertamente le due missioni sarebbero abbandonate. L'Esa ha incantiere altre missioni, tra queste una verso Mercurio e unprogetto per mettere a punto una cartografia stellare chiamato Gaia, missioni importanti, ma di "poco conto" (tra virgolette), se confrontati con gli obiettivi scientifici di Herschel e Planck.

Piante di soia germogliano intorno alla centrale di Chernobyl

Scienziato studiano le modifiche che permettono ricrescita
Roma, 12 mag. (Apcom-Nuova Energia) - Germogli di soia,rigogliosi, nei terreni contaminati che si estendono vicinoChernobyl. Peccato pero' che non si possano mangiare! Annotano lele pagine scientifiche della rivista Wired. Eppure la scoperta dipiantine di soia nei pressi della centrale nucleare saltata inaria nel 1986 e' giudicata molto interessante dagli scienziati. Seriusciranno a comprendere come fanno a sopravvivere le piante inambienti di per se' ostili, si potranno realizzare geneticamentepiante talmente forti da resistere alla siccita' o da crescere suterre poco fertili. I primissimi passi sono gia' stati fatti, daun team di scienziati slovacchi."È molto incoraggiante sapere che esistano piante in grado diadattarsi nell'area in cui e' avvenuto l'incidente nucleare piu'grave del mondo", ha commentato Martin Hajduch, esperto dibiotecnologia applicata alle piante, presso la Slovak Academy ofSciences e coautore dello studio, sul Journal of ProteomeResearch.Il team di Hajduch ha costruito e raccolto semi da un giardinovicino al villaggio di Chistogalovka, a cinque chilometri da quelche resta della centrale nucleare. Gli scienziati hannoanalizzato quei semi con ogni sorta di moderna tecnicaproteomica, superando precendenti studi condotti in materia. Dopoanni di ricerche effettuati sugli effetti dannosi delleradiazioni sulle piante cresciute in quell'area, questa e' laprima volta che qualcuno scatta un'istantanea di tutto l'universovegetale che cresce a Chernobyl.Gli scienziati slovacchi hanno iniziato con il congelare ciascunseme con liquido nitrogeno, schiacciandolo fino a estrarre un mixdi proteine. In seguito, hanno raccolto quelle molecole in unblocco di gel elettrizzato e hanno identificato ciascuna di essecon uno spettrometro di massa. Hanno poi sottoposto allo stessoprocedimento piante che crescevano a 100 chilometri dall'areadella centrale. Le piante contaminate si modificavano perdifendere se stesse, regolando i livelli di decine di proteine inmodo da proteggersi da malattie, metalli pesanti e sale.La differenza principale tra le piante nate nell'area dei rifiutiradioattivi e quelle piu' lontane e' stata sorprendente: i livellidi centinaia di proteine, conosciute per la loro abilita' ditrasportare altre proteine, erano bassissimi. Le piante dunqueerano in salute, ma non commestibili.

Nelle donne, l'intelligenza emotiva aiuta a raggiungere l'orgasmo

Studio: E' vantaggio in molti aspetti della vita, anche a letto
Roma, 12 mag. (Apcom) - Le donne con un'intelligenza emotiva sviluppata hanno maggiori capacita' di godimento sessuale. Lo rivela uno studio del King`s College di Londra, condotto su piu'di duemila gemelle, tra i 18 e gli 83 anni, e pubblicato sul"Journal of Sexual Medicine".Secondo i ricercatori britannici quelle donne che possiedono una particolare sensibilita' nel captare sentimenti ed emozioni propried altrui, raggiungono con maggiore frequenza l'orgasmo duranteun rapporto sessuale o la masturbazione. Per il professor Tim Spector, direttore del Twin Research Department del King`s College e coautore dello studio assieme ad Andrea Burri,"l'intelligenza emotiva e' un vantaggio in molti aspetti della vita, anche a letto. Questo studio sara' molto utile per lo sviluppo di terapie comportamentali e cognitive, che servono amigliorare la vita sessuale delle donne"."L'intelligenza emotiva", ovvero la consapevolezza delle proprieemozioni irrazionali e la capacita' di usarle in modo consapevole,spiega Burri, "sembra avere un impatto diretto sul funzionamento della sessualita' femminile influenzando la capacita' di comunicarele proprie aspettative sessuali e i propri desideri al partner".

Svezia - Scienziati sviluppano nuova possibile fonte energetica

E' il deuterio ultra denso
Roma, 12 mag. (Apcom) - L'Universita' di Gothenburg sta producendoun materiale migliaia di volte piu' pesante dell'acqua e piu' densodel nucleo solare e un gruppo di scienziati sta tentando diinnescare un processo energetico che sia sostenibile e al tempostesso meno dannoso per l'ambiente rispetto all'energia da fontenucleare utilizzata oggi. Lo riferisce il quotidiano scientificoScienceDaily. Il materiale e' risultato dall'idrogeno pesante,anche conosciuto come deuterio, ed e' percio' chiamato "deuterioultra denso". Si crede che il deuterio ultra denso giochi unruolo importante nel processo di formazione delle stelle ed e'probabile che sia presente anche in pianeti giganti come Giove.Si puo' dare l'idea della pesantezza di questo materiale, pensandoa un cubo composto da facce lunghe 10 centimetri ma pesante 130tonnellate, un materiale, secondo l'articolo, talmente denso dasuperare in modo significativo la densita' della materia solare.Finora sono state prodotte solo quantita' microscopiche del nuovomateriale ma secondo le nuove unita' di misura pubblicate su duegiornali scientifici, la distanza che passa tra gli atomi nelmateriale e' molto inferiore a quella del normale.Leif Holmlid, professore del dipartimento di chimica, crede chela ricerca condotta rappresenti un passo importante nella stradache portera' alla commercializzazione di questo materiale. Espiega: "Una ragione all'origine della nostra ricerca e' che ildeuterio ultra denso possa essere un carburante molto efficientese usato nella fusione nucleare indotta da laser. È possibileinfatti dar luogo al processo di fusione nucleare tra nuclei dideuterio utilizzando laser di elevata potenza con il risultato diprodurre grandi quantita' di energia".

11/05/09

ENERGIA: FOND.ROSSELLI, FOSSILI E NUCLEARE PRIORITA'PER MILANO

(AGI) - Milano, 11 mag. - Fossili e nucleare sono il futurodelle fonti energetiche milanesi. Lo dicono i risultati delterzo rapporto della Fondazione Rosselli sulle priorit dellaricerca industriale nell'area Energia. Lo studio, che ¨ statopresentato oggi a Palazzo Marino, traccia i potenziali sviluppinell'arco dei prossimi dieci anni delle tecnologie applicate alsettore energetico. Al dibattito hanno partecipato AldoFumagalli Romario di Confindustria, Sergio Garribba delMinistero per lo Sviluppo economico, Ennio Macchi, StefanoCampanari, Paolo Silva e Marco Ricotti del Politecnico diMilano e Luigi Mazzocchi di CESI Ricerca."Esistono in Italia,in particolare in Lombardia, molte piccole medie imprese contecnologie avanzate per la produzione di componenti eapparecchiature energetiche, dal nucleare alle fontirinnovabili - ha detto Claudio Roveda della Fondazione Rossellie docente del Politecnico - occorre perci rafforzare la lorocapacita' di innovazione tecnologica attraverso una piu'stretta e intensa collaborazione con la ricerca pubblica e conl'integrazione tra imprese specializzate al fine di realizzaresistemi complessi e competitivi".(AGI)

Spazio - Parte oggi la missione shuttle per riparare "Hubble"

Lanciata la navetta Atlantis, su rampa pronta anche l'Endeavour
Cape Canaveral (Florida), 11 mag. (Ap) - E' previsto per le 20.01 ora italiana il lancio dello space shuttle "Atlantis",impegnato in una delle missioni piu' attese - e pericolose - dallacomunita' scientifica, la riparazione del telescopio spaziale"Hubble": le previsioni meteo danno un 90% di probabilita' dicondizioni favorevoli e la Nasa non prevede dunque alcun rinvio.L'incognita della missione dell'Atlantis - e il motivo per cuila Nasa si e' rifiutata per anni di acconsentirvi, nonostante lepressioni degli scienziati - e' infatti la mancanza di un apprododi emergenza in caso di guasto o danneggiamento dello scudotermico al lancio: Hubble si trova infatti su un'orbita diversadalla Stazione Spaziale Internazionale, in grado di accoglierel'equipaggio per un periodo di tempo sufficiente al lancio di unanuova navetta o di effettuare una riparazione in orbita.Di qui la necessita' di avere gia' disponibile un secondo shuttle -L'Endeavour, anch'esso gia' in rampa di lancio - pronto a partireentro sei giorni con un equipaggio minimo: in caso di rientroimpossibile i sette astronauti dell'Atlantis potrebbero infattiresistere nello spazio per non oltre 25 giorni, il tempo massimodi durata delle scorte di ossigeno. Altro rischio legatoall'orbita alta in cui si trova parcheggiato lo Hubble e' lamaggiore possibilita' di impatto di micrometeoriti o di altri"detriti spaziali".La missione dell'Atlantis permettera' di prolungare fino al 2014la vita operativa del telescopio, che recentemente ha sofferto dinumerosi guasti meccanici: nelle ben cinque attivita'extraveicolari previste verranno cambiati i sei giroscopi, lebatterie, il sistema di protezione termica e il sistemainformatico, mentre verranno installati due nuovi apparecchi, unospettrografo per raggi cosmici e un obbiettivo grandangolo; iltutto dovrebbe migliorare da 10 a 70 volte le capacita' delloHubble, in grado cosi' di rilevare oggetti risalenti a 500 milionidi anni dopo il Big Bang contro l'attuale miliardo di anni.Inizialmente la Nasa si era detta perplessa sulla possibilita' diun utilizzo dello space shuttle, sia per i persistenti problemialla navetta - che solo da poco ha ripreso i voli regolari dopocinque anni di sospensione - che per l'insufficiente aumento deifinanziamenti destinati alla Nasa: era prevista solo la visita diuna sonda robot che avrebbe avuto il compito di inserire iltelescopio su un'orbita di decadimento tale da farlo precipitarenell'Oceano al termine della sua vita operativa.Una possibile alternativa era quella di una missione robotizzatache non avrebbe tuttavia sostituito il sistema di protezionetermica (progettato per mantenere determinati strumentialla temperatura ottimale di funzionamento) e alcuni sensori;alternativa poi scartata perche' ritenuta tecnologicamente troppocomplicata.La decisione di mettere fine alla missione Hubble avevasuscitato la rabbia della comunita' scientifica e di non pochimembri del Congresso. Il nuovo budget della Nasa stanzia 9,6miliardi di dollari per i progetti scientifici e di esplorazionee altri 6,7 miliardi per le applicazioni fra le quali le missionishuttle - che dovrebbero essere terminate entro il 2010 - e laStazione Spaziale Internazionale 'Alpha'.La priorita', come annunciato nel 2005 dalla Casa Bianca e inattesa di quel che vorra' fare l'Amministrazione Obama, alle presecon la crisi economica, rimane quella di un ritorno in grandestile sulla Luna entro il 2020, per poi raggiungere Marte: ilprogramma "Constellation". Lo Hubble viene pero' considerato dagliastronomi ancora uno strumento di assoluta avanguardia, anziinsostituibile: non vi e' nulla di simile in orbita per quantoriguarda l'astronomia nel campo della radiazione visibile; lemoderne reti di telescopi sulla Terra possono raggiungere inalcuni casi la stessa risoluzione, ma l'atmosfera terrestre lirende 'ciechi' all'infrarosso e all'ultravioletto.Proprio l'infrarosso dovrebbe essere il punto di forza del"James Webb Space Telescope", il cui lancio e' in programma per il2013 e che dovra' lavorare fianco a fianco con lo Hubble per poisostituirlo. Il telescopio era stato cosi' battezzato in onore diEdwin Hubble, l'astronomo americano a cui si deve la costante chedefinisce il tasso di espansione dell'universo.

Nucleare - Polimero intelligente riduce radioattivita' scorie

Creato materiale assrobente che selezione in modo'decontaminante'Roma, 11 mag. (Apcom) - Un gruppo di scienziati tedeschi eindiani ha messo a punto un nuovo polimero "intelligente" ingrado di ridurre la quantita' di radioattivita' dei rifiutiprodotti durante le operazioni di routine dei reattori nucleari.I risultati di questo straordinario lavoro sono stati pubblicatisulla rivista Industrial and Engineering Chemistry Research.Borje Sellergren, che ha guidato il gruppo di ricerca, ha notatoche i materiali strutturali in acciaio al carbonio dei sistemi diraffreddamento ad acqua nelle centrali elettriche formanodepositi di ossidi di metallo quando interagiscono con irefrigeranti. Nelle centrali nucleari, questi ossidi intrappolanogli ioni radioattivi, che provocano un accumulo di radioattivita'che richiede a sua volta costose manutenzioni e ripuliture dellesuperfici del reattore. Il cobalto, presente in alcune legheutilizzate nei sistemi ad acqua dei reattori, e' un elementochiave che contribuisce a questo problema.Nello studio i ricercatori hanno creato un materiale assorbenteche, a differenza delle convenzionali resine a scambio ionico chesono frequentemente utilizzare nei reattori, e' selettivo per ilcobalto ma ha la capacita' unica di riuscire a prescindere dagliioni di ferro. Secondo i ricercatori, l'alta selettivita' delpolimero sarebbe utilissima nei processi di decontaminazione neireattori che utilizzano una varieta' di materiali strutturali.

SCIENZA: FIRENZE DEBUTTA NELLO SPAZIO CON TELESCOPIO GALILEO

(AGI) - Firenze, 11 mag. - Alle 14,01 di oggi, ora dellaFlorida (le 19,01 italiane), dal Kennedy Space Centerdecollera' insieme allo Space Shuttle Atlantis STS 125 anche unpiccolo, ma altamente simbolico pezzo di Firenze. Si tratta diuna copia del cannocchiale di Galileo, attualmente esposto aPalazzo Strozzi nella mostra dedicata alle prime,rivoluzionarie, scoperte astronomiche dello scienziato toscano(Immagini dell'universo dall'antichita' al telescopio, apertafino al 30 agosto). Cosi' la Nasa, l'agenzia spazialeamericana, contribuisce alle celebrazioni internazionalidecretate dall'ONU (il 2009 e' stato dichiarato Annodell'Astronomia) con una missione di 11 giorni destinata asostituire e ad aggiornare alcune componenti del telescopioorbitante Hubble in modo da consentirgli di funzionare senzaproblemi per i prossimi 5 o 6 anni. E' la prima volta cheFirenze vola nello spazio e il merito e' dell'Istituto e Museodi Storia delle Scienza (il direttore Paolo Galluzzi e', tral'altro, il curatore della mostra di Palazzo Strozzi), checonserva i due soli cannocchiali originali di Galileo rimasti eche per la Nasa ha realizzato la copia per la missione. Come noto, lo strumento costruito da Galileo ha una lentedall'apertura di 2,5 centimetri. Lo specchio di Hubble misurainvece 2,4 metri, ossia e' 100 volte piu' grande. Ilmoltiplicatore della qualita' e' pero' assai maggiore. Ladifferenza di capacita' di ingrandimento tra i due telescopinon e' infatti solo di 1 a 100, bensi' di 1 a un milione. SeGalileo riusci' a distinguere monti e crateri della luna, iltelescopio orbitante ci consente di vedere fino agli ipoteticiconfini dell'universo. L'onore di portare in orbita ilcannocchiale galileiano e' affidato a un veterano dello spaziodi evidenti discendenze italiane, Michael J. Massimino,specialista di ingegneria meccanica. Avendo anche il compito diriparare Hubble, dovra' affrontare cinque lunghe passeggiatespaziali. Nativo di New York, 47 anni, sposato, due figli, allaNASA dal 1996, Massimino ricorda volentieri e con orgoglio lesue origini. La mostra di Galileo a Palazzo Strozzi e' promossa eorganizzata dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dallaFondazione Palazzo Strozzi con la direzione scientificadell'Istituto e Museo di Storia della Scienza(www.galileofirenze.it). (AGI)

07/05/09

PALEONTOLOGIA: L' "HOMO FLORENSIESIS" E' UNA NUOVA SPECIE

(AGI) - Londra, 6 mag. - L'uomo di Flores, il fossile di 8.000
anni fa scoperto nel 2003 in una grotta Liang Bua, nell'isola
indonesiana di Flores, non era un "homo sapiens" pigmeo ma un
rappresentante di una vera e propria nuova specie che aveva una
statura di soli 106 centimetri, un peso non superiore a 30
chili e il volume del suo cervello si era fermato a 417
centimetri cubici. Una specie, hanno accertato due studi
pubblicati su Nature diversa oltre che dal nostro progenitore
'sapiens' anche dall'uomo di Neanderthal. La ricerca e' partita
dai resti fossili del polso di questa specie ribattezzata
Hobbit . (AGI)

Austria - Vienna vuole rititrarsi dal Cern

Per motivi di budget, critici i ricercatori
Vienna, 7 mag. (Apcom) - L'Austria vuole sospendere la propria
partecipazione al Centro Europeo di Ricerca Nucleare(Cern)per
motivi finanziari e per diversificare i proprio impegni
scientifici: lo ha annunciato il ministro per la Ricerca
Scientifica austriaco, Johannes Hahn.
Attualmente l'Austria contribuisce al Cern con 20 milioni di euro
l'anno, un fondo pari al 70% della cifra stanziata da Vienna per
sostenere la ricerca scientifica internazionale.
Hahn ha auspicato "una nuova forma di cooperazione" con il Cern,
del quale l'Austria fa parte dal 1959, sottolineando come gia' una
trentina di Paesi collaborino con il centro pur senza esserne
membri effettivi.
Critica la reazione dei ricercatori austriaci che hanno parlato
di "catastrofe", soprattutto a pochi mesi dal riavvio
dell'acceleratore di particelle Lhc; il ritiro dovra' tuttavia
essere approvato dal Consiglio dei Ministri e dal Parlamento
prima di essere effettivo.

06/05/09

TUMORI: UROLOGIA, A GENOVA PRIMO TEST CON "LUCE BLU"

Genova, 6 mag. - Al congresso americano di Urologia, incorso a Chicago, i ricercatori dell'IST, diretto dal professor
Paolo Puppo, hanno riportato per la prima volta al mondo irisultati dell'applicazione di un nuovo tipo di luce alletecniche endoscopiche che permettono la diagnosi dei tumoridella vescica. Questa luce si chiama NBI (narrow band imaging)e, attraverso l'uso di particolari filtri, esalta una parte delfascio di luce in modo tale che essa venga assorbitamaggiormente dalle strutture ipervascolarizzate, e quindi anchedai tumori.
L'effetto e' quello di una illuminazione a luce blu-verdesulla quale emergono in maggiore dettaglio le strutturesospette per neoplasia. L'NBI e' gia' stata usata con successoin gastroenterologia, ma solo ora se ne propone l'uso nelletecniche urologiche endoscopiche. Per la prima volta al mondo,all'IST e' stata studiata l'NBI nella ricerca del carcinoma insitu, ossia un tipi di tumore maligno della vescica 'piatto',difficile ad individuarsi con la luce bianca usata inendoscopia. Applicata alla tecnica delle ri-biopsia, ossiaall'approfondimento diagnostico di casi gia' operati conlesioni ad alto potenziale di malignita', ha permesso diindividuare un ulteriore 13 per cento di lesioni altrimenti nonindividuabili con la luce bianca.
Il tumore della vescica e' una delle neoplasie piu'frequentemente riscontrate dall'urologo e ha un impatto socialerilevante. E' il quarto cancro per incidenza dopo i tumoridella prostata, del polmone e del colon-retto, costituendo il10 per cento di tutte le neoplasie negli uomini e il 4 percento nelle donne. In Italia, tra il 1993 e il 1997, sono statidiagnosticati 31.6 nuovi casi all'anno ogni 10.000 abitantinell'uomo e 5.8 nella donna. Nello stesso periodo la mortalita'e' stata pari a 7.7 decessi ogni 10.000 abitanti anno nell'uomoe 1.2 nella donna. In Liguria, nel periodo 1988-1999, sonostati calcolati 1.269 nuovi casi per anno nell'uomo e 350 nelladonna. Il carcinoma in situ e' una forma ad alta malignita', ilcui riscontro consiglia una maggiore aggressivita' neltrattamento, sino alla asportazione completa della vescica, perfortuna oggi molto spesso seguita da una ricostruzione conneovescica e molto spesso eseguita con tecniche dipreservazione della funzione sessuale. (AGI)

MALATTIE RARE: AIDWEB DALLA PARTE DELLE FAMIGLIE CON 2 LIBRI

Genova, 6 mag. - Al congresso americano di Urologia, incorso a Chicago, i ricercatori dell'IST, diretto dal professor
Paolo Puppo, hanno riportato per la prima volta al mondo irisultati dell'applicazione di un nuovo tipo di luce alletecniche endoscopiche che permettono la diagnosi dei tumoridella vescica. Questa luce si chiama NBI (narrow band imaging)e, attraverso l'uso di particolari filtri, esalta una parte delfascio di luce in modo tale che essa venga assorbitamaggiormente dalle strutture ipervascolarizzate, e quindi anchedai tumori.
L'effetto e' quello di una illuminazione a luce blu-verdesulla quale emergono in maggiore dettaglio le strutturesospette per neoplasia. L'NBI e' gia' stata usata con successoin gastroenterologia, ma solo ora se ne propone l'uso nelletecniche urologiche endoscopiche. Per la prima volta al mondo,all'IST e' stata studiata l'NBI nella ricerca del carcinoma insitu, ossia un tipi di tumore maligno della vescica 'piatto',difficile ad individuarsi con la luce bianca usata inendoscopia. Applicata alla tecnica delle ri-biopsia, ossiaall'approfondimento diagnostico di casi gia' operati conlesioni ad alto potenziale di malignita', ha permesso diindividuare un ulteriore 13 per cento di lesioni altrimenti nonindividuabili con la luce bianca. Il tumore della vescica e' una delle neoplasie piu'frequentemente riscontrate dall'urologo e ha un impatto socialerilevante. E' il quarto cancro per incidenza dopo i tumoridella prostata, del polmone e del colon-retto, costituendo il10 per cento di tutte le neoplasie negli uomini e il 4 percento nelle donne. In Italia, tra il 1993 e il 1997, sono statidiagnosticati 31.6 nuovi casi all'anno ogni 10.000 abitantinell'uomo e 5.8 nella donna. Nello stesso periodo la mortalita'e' stata pari a 7.7 decessi ogni 10.000 abitanti anno nell'uomoe 1.2 nella donna. In Liguria, nel periodo 1988-1999, sonostati calcolati 1.269 nuovi casi per anno nell'uomo e 350 nelladonna.
Il carcinoma in situ e' una forma ad alta malignita', ilcui riscontro consiglia una maggiore aggressivita' neltrattamento, sino alla asportazione completa della vescica, perfortuna oggi molto spesso seguita da una ricostruzione conneovescica e molto spesso eseguita con tecniche dipreservazione della funzione sessuale. (AGI)

05/05/09

Ambiente - Australia meridionale, messe al bando buste di plastica

Negozianti dovranno fornire borse biodegradabili a spese cliente
Roma, 5 mag. (Apcom) - Lo stato dell'Australia meridionale hamesso al bando da oggi le buste di plastica. Il provvedimento -riferisce l'agenzia Misna - e' stato preso per ridurre il volumedei rifiuti e contribuire alla salvaguardia dell'ambiente. In base alle nuove norme, i negozianti dovranno fornire borseriutilizzabili in materiale biodegradabile a spese del cliente.Le violazioni saranno punite con multe fino a 2.500 euro.

Scienziati rivelano il volto del primo europeo

Ricostruzione in argilla, grazie ai frammenti ossei
Roma, 5 mag. (Apcom) - Alcuni scienziati sono riusciti a ricreareil volto del primo europeo utilizzando dei frammenti ossei. Ilcranio, spiega il Telegraph, e' stato ricostruito in argillaprendendo come riferimento un teschio incompleto e una mandibolascoperte in una caverna nella parte sudoccidentale dei montiCarpazi, in Romania.Utilizzando analisi al radiocarbonio, gli scienziati hannoindicato che l'uomo o la donna - ancora non e' stato possibiledeterminare il sesso - ha vissuto tra i 34mila e i 36mila annifa. All'epoca in Europa c'era sia l'uomo di Neanderthal, chesarebbe rimasto nella regione per migliaia di anni, sia l'HomoSapiens. Gli esseri umani moderni arrivarono inizialmente nelVecchio Continente provenienti dall'Africa."Preso nel suo insieme", ha spiegato Erik Trinkaus, professoredi antropologia all'Universita' di Washington nel Missouri, "ilmateriale e' il primo che documenta con certezza le sembianzedegli esseri umani moderni all'epoca in cui si diffusero in Europa".Il modello e' stato creato da Richard Neave per un programma della Bbc, la tv pubblica britannica, sull'evoluzione.

Salute - Contraccettivi maschili, iniezione testosterone efficace

Sperimentazione ha dato risultati sorprendenti
Roma, 5 mag. (Apcom) - L'iniezione a base di testosterone, unodei nuovi contraccettivi maschili, presto potrebbe diventaresicuro ed efficace come la pillola anticoncezionale assunta dalledonne. Lo afferma uno studio realizzato da un gruppo diricercatori del National Research Institute for Family Planningdi Pechino, pubblicato sulla rivista "Journal of ClinicalEndocrinology & Metabolism" e ripreso dal sito del quotidianobritannico "Mailonline".Secondo il responsabile della ricerca, il dottor Yi-Qun Gu,l'iniezione di testosterone, che agisce temporaneamente bloccandola produzione degli spermatozoi, ha dato risultati "moltopositivi" durante la sperimentazione. "Fino ad oggi, le coppieche non possono o preferiscono non usare i contraccettivifemminili, potevano ricorrere alla vasectomia, al preservativo oal coito interrotto", ha spiegato Yi-Qun Gu. "Il nostro studiodimostra come il contraccettivo ormonale maschile possa diventarela nuova, valida alternativa", ha aggiunto l'esperto.L'iniezione a base di testosterone, che potrebbe arrivare sulmercato entro cinque anni, e' stata sperimentata per due anni emezzo su circa mille uomini fertili, tra i 20 e i 45 anni, conuna partner di eta' compresa tra i 18 e i 38 anni e almeno unfiglio. Ogni mese, agli uomini sono stati iniettati 500 mg ditestostesterone. I risultati sono stati "sorprendenti", hasottolineato Yi-Qun Gu: il tasso di gravidanza e' stato dell'1-2%simile a quello riscontrato con l'uso di contraccettivi femminili.

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