20/02/09

GERMANIA: INAUGURATA NUOVA STAZIONE RICERCA IN ANTARTICO

BERLINO - Il governo tedesco ha inaugurato
oggi un nuovo centro di ricerca della Germania nella regione
antartica del Dronning Maud Land.
Si tratta della stazione Neumayer III, un gigante da 2.300
tonnellate costato 40 milioni di euro in grado di ospitare fino
a 40 scienziati.
La cerimonia di inaugurazione e' avvenuta a Berlino, in
collegamento video con la nuova stazione a 13.758 km di
distanza.
Questo e' ''un grande giorno per le attivita' di ricerca polare
della Germania'', ha commentato la ministra per la Ricerca,
Annette Schavan. ''I dati prodotti dal lavoro degli scienziati
contribuiranno a tracciare il giusto corso della politica
ambientale'', ha aggiunto.
Neumayer III si concentrera' sulle ricerche relative al
cambiamento climatico e, in particolare, all'innalzamento dei
mari.

CILE: VULCANO CHAITEN TORNA A RUGGIRE, E' ALLARME ROSSO

SANTIAGO DEL CILE - Un pennacchio di fumo
alto 8 km, nuvole di ceneri, una cinquantina di scosse al giorno
di diversa intensita': e' il panorama che si presenta nell'area
del vulcano Chaiten, 1400 km a sud di Santiago, che da
mercoledi' ha ripreso una forte attivita'.
L'Ufficio di geologia e risorse minerarie del Cile ha stamani
decretato ''l'allarme rosso'' nell'area.
Il vulcano ha infatti espulso una grande quantita' di ceneri
e di vapore d'acqua, con un pennacchio che ha raggiunto gli 8 km
di altezza, mentre la responsabile della protezione civile,
Carmen Fernandez, ha definito ''critica'' la situazione.
''Ormai da due mesi il vulcano e' in una fase di collassi
delle falde'', che si trovano in una situazione di forte
''instabilita' a causa della crescita del domo del vulcano''
(formazione rocciosa a forma di cupula, ndr.), ha d'altra parte
detto all'ANSA il vulcanologo Jorge Munoz, precisando che per
ora e' molto difficile dire come evolvera' la situazione.
Munoz ha comunque indicato tre possibili scenari: l'attivita'
vulcanica potrebbe diminuire, oppure ci potrebbe essere un
processo eruttivo di tipo esplosivo come quello verificatosi
nelle prime settimane dello scorso maggio. C'e' una terza
possibilita', e cioe' che l'attivita' del vulcano si stabilizzi
ai livelli attuali, con esplosioni ricorrenti, espulsione di
ceneri e lava in movimento.
Secondo la Fernandez, proprio ''il crollo della falda sud del
vulcano ha modificato la situazione, visto che il fango
vulcanico, mescolato alle rocce e alla lava, si sta dirigendo
verso il villaggio di Chaiten''.
Proprio a Chaiten, hanno sottolineato oggi i media locali, ci
sono state tensioni fra le autorita' e la popolazione locale,
che non vuol saperne di abbandonare le proprie abitazioni, come
chiede invece la protezione civile e altri organismi.
''Non permetteremo che rimangano sul posto, qui c'e' gente
che vuole immolarsi oppure fare un suicidio collettivo: ad avere
la responsabilita' della situazione e' il governo'', ha
precisato il capo gabinetto del governo di Michelle Bachelet,
Francisco Vidal.
A non voler abbandonare la propria casa ci sono in
particolare una cinquantina di persone, tra le quali 12-13
minori, ha aggiunto Vidal.

SPAZIO: 600 MLN EURO COSTO PER 2/A GENERAZIONE COSMO SKYMED

Costera' 600 milioni di euro
stanziata da Agenzia spaziale italiana (Asi) e ministero della
Difesa, la seconda generazione dei satelliti Cosmo SkyMed. Lo ha
detto il commissario straordinario dell'Asi, Enrico Saggese,
intervenuto alla presentazione del libro sul sistema Cosmo
SkyMed di Anacleto Mocci e Ruggero Stanglini che si e' tenuta
nella sede dell'Asi.
Il progetto prevede la realizzazione di due satelliti Cosmo
SkyMed e la messa in orbita il primo tra il 2014-15 e il secondo
entro il 2020.
Tales Alenia Space sta gia' preparando le proposte da
presentare all'Asi per lo sviluppo dei satelliti. ''Punteremo su
una maggiore innovazione tecnologica'' ha dichiarato Sandro
Fagioli responsabile del programma Cosmo SkyMed per Tales Alenia
Space.
Il progetto della seconda generazione del programma Cosmo, ha
spiegato Saggese, sara' il contributo italiano al sistema di
osservazione della terra Musis. ''Un progetto di osservazione
della terra militare - ha proseguito Saggese - al quale l'Italia
intende dare un contributo duale, con applicazioni anche
civili''. Il progetto Musis riunisce sei Paesi europei: Italia,
Francia, Grecia, Spagna, Belgio e Germania
.

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