16/02/09

INFORMATICA: ITALIANA VINCE PREMIO TECHNICAL ACHIEVEMENT

Varese - Grazie alle sue ricerche sulle
violazioni della privacy online e alla sperimentazione di
sistemi di protezione dalla fruizione di contenuti dannosi
accessibili tramite Internet, Elena Ferrari, docente del
Dipartimento di Informatica e Comunicazione dell'Universita'
dell'Insubria di Varese, si e' aggiudicata uno dei piu'
prestigiosi premi mondiali nel campo dell'informatica, il
'Technical Achievement Award 2009', attribuito annualmente
dalla IEEE Computer Society, una delle due piu' famose
associazioni internazionali di Informatica. Il Premio viene
attribuito a massimo quattro ricercatori all'anno che a livello
mondiale si sono distinti per la qualita' e l'innovazione delle
loro ricerche. Dalla sua istituzione nel 1985, sono solo 50 nel
mondo quelli che lo hanno ottenuto, quasi tutti provenienti da
Universita' e Centri di ricerca degli Stati Uniti. La
professoressa Ferrari e' la quinta donna al mondo a ricevere
tale riconoscimento. La cerimonia di premiazione si svolgera'
in autunno negli Stati Uniti.
Come si legge nella motivazione, Elena Ferrari e' stata
insignita del premio "per gli eccellenti e innovativi
contributi nel campo della sicurezza dei dati negli ultimi
dieci anni". Ordinario di Informatica, coordina un gruppo di
ricerca su Basi di Dati e Sicurezza, afferente al Dipartimento
di Informatica e Comunicazione dell'Universita' dell'Insubria.
I principali campi d'interesse scientifico sono legati alla
sicurezza e alla privacy in ambito web, con particolare
riferimento alle reti sociali e allo sviluppo di sistemi per
prevenire la fruizione di contenuti dannosi o inappropriati
accessibili tramite Internet.

Fisica - E' nato primo semiconduttore a temperatura ambiente

Nascono i primi semiconduttori magnetici
che possono funzionare a temperatura ambiente, contrariamente a
quelli fino ad oggi disponibili che per "lavorare" hanno bisogno
di temperature freddissime, che possono arrivare anche a meno 70
gradi centigradi sotto lo zero. Un risultato importante
conseguito nei laboratori Tasc di Trieste dell'Istituto
Nazionale Fisica della Materia e del Consiglio Nazionale delle
ricerche (INFM-CNR), con uno studio condotto da Francesco
Maccherozzi, Giancarlo Panaccione, Giorgio Rossi di INFM-CNR e
frutto della collaborazione con l'Universita' di Modena e Reggio
Emilia e delle universita' di Regensburg, Monaco di Baviera e del
Politecnico di Zurigo. La ricerca e' stata pubblicata sulla
prestigiosa pubblicazione Physical Review Letters
Un semiconduttore magnetico e' potenzialmente in grado di riunire
i due elementi fondanti dell'elettronica contemporanea, la
tecnologia elettrica dei transistor e quella magnetica delle
memorie di massa. Da quando, nel 1996, fu messo a punto, malgrado
le sue straordinarie utilizzazioni, non era stato possibile
risolvere il problema che ne rende impossibile l'uso in
condizioni non sperimentali e cioe' in condizioni di freddo
estremo, al di sotto dello zero. Ora, grazie al semiconduttore
inventato al laboratorio TASC di Trieste, le cose cambiano:
finalmente si e' ottenuto un semiconduttore in grado di funzionare
anche a temperatura ambiente e dalle sue applicazioni, dal
settore automobilistico a quello delle telecomunicazioni, fino
all'informatica, gli scienziati si aspettano che l'elettronica
compia grandi passi in avanti.
Per realizzarlo, gli scienziati sono partiti da semiconduttori
magnetici diluiti, che presentano al loro interno tracce di
materiali ferromagnetici. Nello specifico, hanno usato
semiconduttori noti di Arseniuro di Gallio contenenti tracce di
Manganese, che esibisce un comportamento magnetico a temperature
di circa meno 200 gradi. Allo scopo di ottenerne la
magnetizzazione a temperature piu' elevate, i ricercatori hanno
cercato di influenzare il comportamento del manganese
accostandogli del ferro, altro materiale magnetico, depositandone
sul semiconduttore uno strato di alcuni nanometri. Questa
modifica ha avuto successo, e il semiconduttore cosi' modificato
ha davvero rotto il muro del freddo: ferro e manganese si sono in
qualche modo "parlati", interagendo a livello atomico tra di loro
in modo che il manganese risultasse ferromagnetico fino ai 30
gradi sopra lo zero.
Le prospettive che si schiudono sono vaste, dicono i ricercatori:
gia' nel futuro piu' immediato si potranno realizzare chip che
includano al loro interno tanto le componenti di calcolo, quanto
le memorie (la cui tecnologia esiste gia'), oppure aumentare di
molto la potenza di calcolo senza dover produrre strutture
logiche sempre piu' piccole (evitando cosi' i problemi di lavorare
a scale nanoscopiche). Piu' avanti, nuovi paradigmi di calcolo
potranno emergere per chip elettrici-magnetici, che potrebbero
portare ad apparati assai piu' piccoli e piu' veloci degli attuali,
sempre in tempi relativamente brevi.

ICT: PROGETTO ITALIA-AUSTRIA CONTRO LA CRISI E PER OCCUPAZIONE

Udine - Una vasta area comprendente Friuli
Venezia Giulia e Carinzia che collabori, attraverso un progetto
Interreg da 1,5 milioni di euro del quale Friuli Innovazione e'
capofila, per creare nuova occupazione attraverso lo sviluppo
dell'Ict: e' questo il progetto transfrontaliero Italia-Austria
presentato questa mattina al Parco scientifico e tecnologico di
Udine. Un progetto condiviso e apprezzato dallo stesso
presidente della Regione Renzo Tondo che proprio la scorsa
settimana s'era incontrato con il vice Governatore della
Carinzia per discutere di progetti di sviluppo delle due aree,
come ha ricordato Giuseppe Napoli della Regione Friuli Venezia
Giulia, che, intervenendo, ha portato i saluti del presidente.
"Pensiamo - ha detto Napoli - che investire in ricerca e
innovazione, in settori avanzati, spingendo le piccole imprese
a collaborare in progetti di ricerca con altri imprenditori,
anche carinziani, sia il miglior investimento per rilanciare
economia ed occupazione". "Il settore dell'Ict in Fvg e in
Carinzia - lo ha evidenziato il direttore di Friuli Innovazione
Fabio Feruglio - e' significativo (2.400 imprese con 7.500
dipendenti in Fvg, 380 imprese con 6.700 dipendenti in
Carinzia) e rappresenta una discreta realta' con margini di
crescita significativi. Questo progetto - ha aggiunto - va ad
implementare altre iniziative ormai avviate come il Distretto
delle tecnologie digitali, Techno Seed, VI Grade e
l'Acceleratore di imprese, creando cosi' un sistema integrato
che puo' far diventare questa area la Silicon Valley d'Europa".
Tri Ict - come hanno spiegato Karl Hren del KWF di Klagenfurt,
Claudia Prueggler del Lakeside labs GmbH di Klagenfurt e Paolo
Omero dell'Universita' di Udine - punta a mettere in rete le
piccole e medie imprese dell'area transfrontaliera offrendo
opportunita' di collaborazione e di business nel settore
dell'Information and Communication Technology. Tri Ict inoltre
mettera' in contatto l'offerta di soluzioni innovative da parte
di queste Pmi con la domanda di tecnologie espressa da
utilizzatori medio grandi - imprese e amministrazioni pubbliche
- favorendo nuove opportunita' di mercato. Collaborano al
progetto le Universita' di Udine, Trieste e Klagenfurt, le
societa' Lakeside Labs e Sviluppo Italia.

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