15/02/09

SPAZIO: RINVIATO PER LA TERZA VOLTA LANCIO DISCOVERY

CAPE CANAVERAL (FLORIDA)-  E'vstato rinviato per la terza volta 
il lancio della navetta Discovery, la cui partenza verso
la Stazione spaziale internazionale (Iss) e' prevista ora per il 27 febbraio.
Lo ha annunciato la Nasa.
Inizialmente in programma per il 12 febbraio, il volo di
Discovery era stato spostato al 19 e poi al 22 febbraio. La
decisione della Nasa e' stata determinata dalla volonta' di
avere piu' tempo per valutare i problemi connessi alle valvole
dei serbatoi di carburante. ''C'e' bisogno di piu' tempo'', ha
detto il portavoce Allard Beutel.
Lo shuttle deve portare i pannelli solari che daranno alla
Iss la piena capacita' energetica, oltre al giapponese Hoichi
Wakata che dara' il cambio all'ingegnere di volo Sandra Magnus.
Wakata sara' il primo astronauta giapponese della Stazione. In
maggio l'equipaggio della Iss passera' da tre astronauti a sei.

INFLUENZA: PRIMO 'FILM' CHE OSSERVA VIRUS NELLA CELLULA

VIENNA - Come in un film, ogni movimento del
virus dell'influenza e' stato ''inseguito'' all'interno della
cellula e, per riuscirci, un gruppo di biotecnologi coreani ha
reso fluorescente una singola particella di virus.
La ricerca, grazie alla quale potrebbero essere scoperti
nuovi punti deboli del virus e individuati nuovi farmaci, e'
stata presentata oggi a Vienna, nel congresso internazionale
sulle malattie emergenti organizzato da Societa' internazionale
per lo studio delle malattie infettive (Imed) e Centro Europeo
per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
Nel laboratorio di Scienze della vita e biotecnologie
dell'universita' coreana Yonsei, a Seul, il gruppo guidato da
Woo-Jin Shin ha manipolato geneticamente il virus dell'influenza
in modo da modificare, rendendola fluorescente, la piu' grande
delle sue proteina di superficie, chiamata emoagglutinina.
Grazie a questa spia e' stato possibile osservare un singolo
virus in azione all'interno della cellula, mentre interagiva con
le diverse strutture che la compongono. In questo modo, spiegano
i ricercatori, ''abbiamo visualizzato il percorso del virus
attraverso il ciclo dell'infezione'' e ''abbiamo verificato che
e' possibile monitorare in tempo reale e individuare ogni
singola fase dell'infezione''. Il metodo, concludono, ''potrebbe
fornire informazioni importanti per lo sviluppo di nuovi farmaci
antivirali''.

G7: COALIZIONE CONTRO POVERTA', 2.5 MLD PERSONE FRAGILI

C'e' una fragilita' particolare nella
crisi finanziaria che tutto il mondo sta vivendo. E' la
fragilita' dei miliardi di persone (stimati in due e mezzo) nei
paesi in via di sviluppo che combattono per la sopravvivenza e
che la crisi globale aggrava. Sono loro ad aspettare con ansia,
piu' di tutti gli altri cittadini del mondo, le decisioni della
comunita' internazionale contro la crisi. Il 2009 sara' un anno
strategico e il prossimo G8 de La Maddalena, sotto la presidenza
italiana a cui si chiede un impegno straordinario, potrebbe
rappresentare uno spartiacque.
E' quello che spera la Coalizione italiana contro la poverta'
(Gcap, formata da una settantina di ong ed associazioni come
Acli, Actionaid, Cgil, Cisl, Uil, Wwf, Tavola della pace, Unicef
Italia), a cui aderiscono circa 10 milioni di italiani, che oggi
ha fatto avere al vertice dei ministri finanziari del G7 di Roma
un documento (e' la sua prima uscita pubblica) di una quarantina
di pagine in cui rivolge un appello: contro la crisi economica
servono nuove regole globali, va ripensato uno sviluppo che
garantisca a tutti i beni pubblici e i diritti umani.
Ecco le cifre della fragilita': un miliardo di persone non ha
cibo ne' accesso all'acqua potabile; due miliardi e mezzo non
dispone di strutture igienico-sanitarie adeguate. Ed ancora:
ogni minuto una donna muore a causa della gravidanza e del
parto; dieci milioni di bambini muoiono prima dei 5 anni per
malattie evitabili; dei 33 milioni di persone colpite dall'Hiv,
il 90% si trova in Africa sub-sahariana e solo 1 su 5 ha accesso
ai farmaci. Ci sono nel mondo 1 miliardo di disoccupati e 781
milioni di analfabeti (2/3 sono donne). La crisi attuale rischia
di peggiorare queste condizioni aggravando le disuguaglianze.
La Gcap, disponibile al confronto con le istituzioni e con i
governi, chiede ai 'grandi' il superamento degli egoismi e il
ricorso ad un ''verso slancio di equita' e giustizia''. E
soprattutto, avverte: il risanamento non avvenga a scapito di
queste persone gia' provate.
- SICUREZZA ALIMENTARE. La crisi dei prezzi ha prodotto nel 2008
un aumento dell'85% di molti alimenti base. Gli investimenti
devono passare dai 3.9 miliardi di dollari a 30 miliardi entro
il 2012.
- FINANZA GLOBALE. Correggere le storture che hanno portato alla
crisi, che sono ''fallite''; puntare al diritto universale dello
sviluppo. E poi, stop della fuga di capitali che colpisce i
paesi del sud e il traguardo degli impegni assunti con gli
Obiettivi del Millennio, lo 0,7% del Pil entro il 2015.
- CLIMA. E' il fattore di rischio maggiore per la comunita'
internazionale. E' necessario il contrasto al surriscaldamento
globale; rilanciare il negoziato multilaterale.
- NUOVA GOVERNANCE GLOBALE. Deve assicurare la tutela dei beni
pubblici globali. No alle scelte di una oligarchia, si' alla
partecipazione ed alla democrazia con il coinvolgimento della
societa' civile. Base e' l'etica della responsabilita'.

CLIMA: LUNEDI' COMPLEANNO KYOTO, MA NON SI FESTEGGIA

Il 16 febbraio il protocollo di Kyoto
compie quattro anni dalla sua entrata in vigore. Guardando pero'
il quadro globale della produzione di gas serra, sempre in
salita, c'e' poco da festeggiare, mentre in Italia le principali
associazioni ambientaliste (Wwf, Legambiente e Greenpeace)
giudicano il nostro Paese 'immobile' nel fare fronte agli
impegni assunti a livello internazionale con l'accordo
salva-clima.
Rispetto ai livelli del 1990, il protocollo di Kyoto prevede
nel periodo 2008-2012 un taglio del 5,2% delle emissioni di gas
serra a livello globale, il taglio dell'8% per l'Europa e del
6,5% per l'Italia. Nel frattempo, invece, le emissioni mondiali
di CO2 hanno toccato quota 27,89 miliardi nel 2006, rispetto ai
20,95 miliardi di tonnellate del 1990. L'incremento sfiora i 7
miliardi di tonnellate, facendo aumentare di un terzo le
emissioni mondiali in soli 16 anni.
In compenso, le previsioni dell'Agenzia europea dell'Ambiente
indicano invece che la Ue dei 15 non solo raggiungera' il suo
obiettivo dell'8% rispetto ai livelli del 1990, ma applicando i
meccanismi previsti dal Protocollo di Kyoto, lo superera'
raggiungendo una riduzione dell'11,3%.
Altro capitolo e' quello dell'Italia, che dal 1990 ha visto
una crescita delle emissioni del 9,9% (2006). Per Legambiente,
Wwf e Greenpeace ''l'Italia rischia un autentico suicidio per la
propria credibilita' internazionale se continuera' a non fare
nulla per attuare gli impegni previsti''. Secondo gli
ambientalisti ''il nostro Paese non solo non ha una strategia
valida, ma sta dando indicazioni contraddittorie con un rilancio
del carbone e del nucleare a danno dello sviluppo di rinnovabili
ed efficienza energetica. Inoltre - aggiungono le associazioni -
si pensa di compensare le mancate riduzioni con un massiccio
ricorso a 'progetti di sviluppo pulito', con l'impiego di
risorse pubbliche, progetti spesso di dubbia efficacia''. Wwf,
Legambiente e Greenpeace parlano poi di ''provvedimenti spot
disattesi'', come ''il finanziamento di 200 milioni di euro del
'Fondo rotativo' per Kyoto, annunciato dal ministro
dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, scomparso dal testo
finale della Finanziaria 2009''. Per gli ambientalisti infine,
''c'e' il rischio che il nostro Paese, senza una strategia
concreta per sostenere gli investimenti nelle fonti rinnovabili
e nel settore dell'efficienza energetica perda ancora una volta
il treno per fare dell'emergenza climatica un'occasione di
rilancio dell'economia e fronteggiare la crisi finanziaria''.

MATERIE PRIME: OFFERTE MOSCA E PARIGI PER LITIO BOLIVIA

LA PAZ - La Bolivia acquista peso
internazionale nel mercato delle materie prime, visto per
esempio che possiede il 50% delle riserve mondiale di litio,
risorsa in questi giorni al centro dell'interesse di numerose
multinazionali.
Proprio la questione del litio, sottolineano i media di La
Paz, sara' al centro del viaggio che il presidente Evo Morales
fara' domani prima a Mosca poi a Parigi, insieme con altri
dossier economici, quali i contratti per l'estrazione e la
distribuzione di gas naturale, dopo le intese che il Paese
andino ha gia' firmato alla fine del 2008 con la francese Total
e il colosso russo Gazprom.
Il 50% delle riserve del litio del pianeta si trova nel Salar
de Uyuni, un lago salato che si estende per 10.000 km quadrati
nel sud del Paese. Per ottenere le concessioni di estrazione si
sono gia' mossi diversi governi, tra i quali proprio quelli di
Mosca e di Parigi, visto che il litio viene usato per la
fabbricazione di batterie di ultima generazione e rientra nei
piani industriali di costruttori di cellulari, computer
portatili ed auto elettriche.
Nel frattempo, crescono le critiche da parte di
organizzazioni ambientaliste, le quali chiedono che venga
salvaguardata l'integrita' ambientale del Salar de Uyuni.

GERMANIA: SCOPERTO METALLO RADIOATTIVO PROVENIENTE DA INDIA

BERLINO - Le autorita' tedesche hanno
scoperto oltre 150 tonnellate di parti e componenti metalliche
radioattive prodotte in Germania con ferraglia proveniente
dall'India o importate dal Paese asiatico.
L'annuncio, del ministero dell'Ambiente, conferma
indiscrezioni in questo senso pubblicate oggi dal settimanale
tedesco Der Spiegel.
Le parti, ha detto all'agenzia stampa tedesca Dpa una
portavoce del ministero, sono state distribuite in 12 delle 16
regioni tedesche, secondo i dati inviati al ministero dalle
stesse autorita' regionali.
Si tratta di valvole, cavi e altre parti e componenti
metalliche, secondo quanto scrive lo Spiegel, prodotte per gran
parte in tre fonderie indiane in Germania, che presentano tracce
dell'isotopo radioattivo cobalto 60. Le autorita' hanno comunque
assicurato che non ci sono rischi per la popolazione o per
l'ambiente.

AMBIENTE: APRE IN ANTARTIDE LA PRIMA BASE A EMISSIONE ZERO

La prima base scientifica a emissioni
zero comincia domani la sua attivita' in Antartide. La
''Princess Elisabeth Station'' e' in costruzione da due anni per
conto del Belgio in Antartide orientale, esattamente in una zona
chiamata Utsteinen nunatak del Dronning Maud Land. Si occupera'
di ricerca sul riscaldamento globale, al quale non intende
contribuire in nessun modo: a questo scopo si servira' infatti
esclusivamente di energie rinnovabili.
Accanto ad essa sorge una centrale eolica, per la costruzione
della base e' stato usato solo materiale da costruzione
ecologicamente tollerabile, anche per lo smaltimento dei rifiuti
sara' fatto tesoro delle migliori esperienze disponibili.
Realizzata dalla Fondazione Polare Internazionale di Alain
Hubert, nelle intenzioni dei suoi operatori dimostrera' che
anche nelle condizioni peggiori del pianeta e' possibile
condurre avanti una ricerca scientifica rispettosa
dell'ambiente. ''La sfida del ventunesimo secolo e' appena
cominciata - ha detto Hubert ai giornalisti - per uno sviluppo
sostenibile la questione fondamentale sara' come ottenere
l'energia necessaria. Questa stazione scientifica persa tra i
ghiacci piu' isolati vuole dimostrare che siamo all'altezza
della sfida''.

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