24/06/09

AMBIENTE: ACQUE FIUME AMAZZONIA MAI COSI' ALTE DAL'53

(ANSA) - BRASILIA, 24 GIU - DIVERSE CITTA' DELL'AMAZZONIA
BRASILIANA SONO STATE INONDANTE DALL'ECCEZIONALE INNALZAMENTO
DELLE ACQUE DEL RIO NEGRO, CHE STA FACENDO REGISTRARE
LIVELLI CHE NON SI PRESENTAVANO DALL'ANNO 1953.
LA NOTIZIA E' STATA DIFFUSA OGGI DAI MEDIA DELLA CITTA' DI
MANAUS, SECONDO I QUALI IL RIO NEGRO, CHE SI UNISCE AL SOLIMOES
PROPRIO ALL'ALTEZZA DELLA CITTA' E DA' VITA AL RIO DELLE
AMAZZONI (FIUME CON LA PIU' GRANDE PORTATA D'ACQUA AL MONDO), HA
RAGGIUNTO L'ALTEZZA RECORD DI 26,69 METRI, INONDANDO STRADE E
EDIFICI.
LA SITUAZIONE NON RIGUARDA SOLAMENTE MANAUS, MA ANCHE I
CENTRI ABITATI MINORI DEI DINTORNI. LA PROTEZIONE CIVILE STA IN
QUESTE ORE DISTRIBUENDO TRA LA POPOLAZIONE ASSI DI LEGNO E
CHIODI PER SBARRARE PORTE E FINESTRE E CERCARE DI CONTENERE
L'ACQUA.
LA FREQUENZA E L'ENTITA' DELLE SICCITA' E DELLE INONDAZIONI
E' SENSIBILMENTE AUMENTATA NEGLI ULTIMI ANNI IN AMAZZONIA,
FENOMENO CHE DA PIU' PARTI, TRA LE QUALI ANCHE GREENPEACE, VIENE
IDENTIFICATA COME UNA DELLE CAUSE DELLA DEFORESTAZIONE
INDISCRIMINATA DELLA GIUNGLA.
(ANSA).

Giappone - "Kobian", primo robot in grado di esprimere emozioni

Progettato dai ricercatori del politecnico giapponese di Wasada
Roma, 24 giu. (Apcom) - Si chiama "Emotional Humanoid Robot", e'
stato battezzato con un piu' eufemistico "Kobian" dai suoi
creatori ed e' in grado di assumere sette diverse espressioni che
vanno dal disgusto alla gioia, grazie anche ad una doppia
articolazione del colo che gli permette una maggiore espressivita'.
Come riporta il quotidiano britannico The Daily Telegraph
"Kobian" e' stato progettato dai ricercatori del politecnico
giapponese di Waseda: il vantaggio del simulare emozioni rende il
robot piu' adatto ad interagire con gli esseri umani, tanto che il
passo successivo del progetto prevede che possa venire utilizzato
in ambito ospedaliero.

SALUTE: RICERCA USA, IL CANCRO MINACCIA SOPRAVVIVENZA ANIMALI

(AGI) - Londra, 24 giu. - Il cancro minaccia la sopravvivenza
di alcune specie selvatiche. Lo afferma uno studio statunitense
pubblicato sulla rivista specializzata britannica Nature
Reviews Cancer.
"E' chiaro che le attivita' degli uomini contribuiscono
all'aumento dei tumori maligni soprattutto negli animali che
vivono nel mare, continuamente esposti ai cambiamenti
climatici", si legge nell'articolo delle patologhe Denise
McAloose e Alisa Newton. Le ricercatrici della Societa' di
conservazione della Fauna e della Flora di New York hanno
rilevato un aumento negli ultimi anni dei casi di tumore negli
animali. Le specie piu' a rischio sono quelle in via
d'estinzione, come il demonio della Tasmania, un piccolo
marsupiale carnivoro che e' passato da 150.000 esemplari nel
1996 a meno della meta' nel 2008, a causa di un devastante
cancro al viso che nel 65% dei casi si e' esteso al resto del
corpo, colpendo soprattutto i polmoni.
E' molto facile determinare la presenza della malattia in
gruppi ristretti di animali che sono gia' tenuti sotto
controllo, come le balene beluga dell'estuario dei fiume San
Lorenzo in Canada, per cui negli ultimi 17 anni il cancro e'
stato la seconda causa di morte: nel 27% degli esemplari adulti
e' stata registrata la presenza di un tumore. Queste cifre sono
molto simili a quelle che riguardano l'incidenza del cancro
nell'uomo.
Secondo le ricercatrici, c'e' un'elevata incidenza della
malattia "nelle zone gravemente contaminate da sostanze
chimiche", a causa delle attivita' dell'uomo. McAloose e Newton
concludono che "si deve indagare ancora sulle cause del cancro
negli animali per garantire la loro conservazione", anche per
"migliorare la nostra comprensione del cancro che colpisce
l'uomo". (AGI)

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