19/05/09

SCIENZE: IL VELENO DEL DRAGONE DI KOMODO

(AGI/AFP) - Sydney, 19 mag. - Uno scienziato australiano ha
scoperto in che modo il dragone di Komodo, il piu' grande
esempio di lucertola vivente, uccide le sue vittime: e' il
veleno del suo morso a provocare una sorta di shock ai
malcapitati.
Nonostante possa raggiungere i 3 metri di lunghezza e un
peso in media di una settantina di chili (ma puo' raggiungere
anche i 140 chilogrammi) il dragone di Komodo non ha un cranio
particolarmente robusto e mandibole che non sembrano in grado
di immobilizzare le vittime. Finora si era sempre ritenuto che
fosse il cocktail di batteri presente nella sua bocca a
infettare le ferite provocate dal morso; dopodich i germi
patogeni facevano il loro lavoro. Grazie alla risonanza
magnetica, un ricercatore australiano, Bryan Fry, ha scoperto
invece un complesso sistema di ghiandole nel cranio del
rettile; e poi ha prelevato chirurgicamente una ghiandola da un
dragone in fin di vita nello zoo di Singapore. Analizzato il
veleno, Fry ha scoperto che contiene sostanze altamente tossico
in grado di provocare violenti crampi allo stomaco, ipotermia,
il crollo della pressione sanguigna e la coagulazione del
sangue. L'azione combinata di questi fattori blocca le vittime
e le rende facile preda dei dragoni, che sono originari di
alcune isole indonesiane e sono considerati una specie a
rischio (ne rimangono poche migliaia di esemplari al mondo).
(AGI)

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