10/03/09

SALUTE: PAPA' PIU' AVANTI CON L'ETA', FIGLI MENO INTELLIGENTI

AGI/AFP) - Melbourne, 10 mar. - Il bimbo perfetto sembra
essere quello nato da un padre giovanissimo e una madre
attempata: a ribaltare decenni di credenze popolari e ricerche
scientifiche arriva uno studio condotto nell'Universita' del
Queensland. Secondo i ricercatori, i figli dei papa' piu'
avanti con l'eta' sono meno intelligenti; al contrario, i bimbi
che nascono da madri non piu' giovanissime ottengono risultati
migliori nei testi di valutazione di memoria, apprendimento e
concentrazione. A incidere, secondo gli esperti, sono le
mutazioni nello sperma maschile, che aumentano nel corso del
tempo. Che le donne attempate mettessero al mondo figli con
risultati eccellenti nei test cognitivi era gia' noto ma finora
si riteneva che fossero il frutto della maggiore esperienza e
capacita' di educarli.
Nel mondo occidentale, aumenta sempre di piu' l'eta' in cui
uomini e donne mettono al mondo i figli. Ma mentre finora gli
studi si erano infatti focalizzati solo sulla ridotta
fertilita' delle mamme in eta' avanzata, le conseguenze
dell'accresciuta eta' maschile non erano ancora state
analizzate. Il team di scienziati australiani e americani -il
cui studio e' stato pubblicato dal 'Public Library of Science
Medicine'- ha esaminato i dati raccolti su 33 mila bambini nati
negli Stati Uniti tra il 1959 e il 1965, generati da uomini tra
i 15 e i 65 anni di eta'; e ha scoperto che i figli di papa'
piu' anziani ottenevano minori performance nei test sul
quoziente intellettivo, condotti all'eta' di otto mesi, quattro
e sette anni. Non solo: i papa' piu' avanti con l'eta' sono
relazionati anche a un maggiore rischio di figli con deformita'
fisiche quali il nanismo e problemi neuroprsichiatrici come la
schizofrenia, l'autismo, la dislessia, l'epilessia e i
disordini bipolari.
Secondo il capo del team autore della ricerca, lo studio e'
destinato a incidere sulle scelte degli uomini nelle societa'
occidentali, che in larga parte ritardano la paternita' a oltre
40 anni. (AGI)

Clima - Per il 2100 livello mari potrebbe crescere di un metro

Ghiacci Groenlandia e Antartide si stanno sciogliendo velocemente
(Apcom) - L'aumento del livello dei mari potrebbe
superare le stime ufficiali fatte dagli esperti
dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e aumentare
di un metro entro il 2100. E' il messaggio che arriva dal
congresso sui cambiamenti climatici iniziato oggi a Copenhagen,
nel corso del quale molti ricercatori, tra questi John Church
del Centre for Australian Weather and Climate Research, hanno
presentato studi che dimostrano che i ghiacciai della Groenlandia
e dell'Antartide si stanno sciogliendo rapidamente, contribuendo
all'aumento del livello dei mari. Stando a dati molto recenti, le
acque marine sarebbero cresciute di tre millimetri l'anno dal
1993.
Per il 2100, dicono gli scienziati, il livello degli oceani
potrebbe essere cresciuto di un metro ed e', quindi, altamente
improbabile che questo aumento rimanga al di sotto o intorno ai
50 centimetri come era stato previsto. Nel 2007 l'IPCC aveva,
infatti, stimato un aumento tra i 18 e i 59 centimetri entro il
2100. "Ma sono numeri accompagnati da molti interrogativi che,
purtroppo, sono passati inosservati alla grande stampa", lamenta
New Scientist che pubblica oggi la notizia. Poiche'
"modellizzare" in che modo le calotte ghiacciate della
Groenlandia e dell'Antartide potranno reagire all'aumento delle
temperature e' complicato, l'IPCC non ha incluso questo dato nelle
sue stime. E non e' un'omissione da poco, dicono gli scienziati:
la calotta della Groenlandia, la piu' piccola e instabile delle
due, infatti, contiene abbastanza acqua, che se si sciogliesse
tutta, il livello dei mari aumenterebbe di ben sei metri in tutto
il pianeta.
"L'accelerazione della perdita di ghiaccio su vaste regioni -
spiega Eric Rignot della University of California, Irvine e del
Jet Propulsion Laboratori della NASA - fa si' che le calotte della
Groenlandia e dell'Antartide abbiano gia' contribuito molto e piu'
velocemente del previsto all'aumento del livello del mare. Se
questa tendenza continuera' vedremo, con buona probabilita', il
mare aumentare entro il 2100 di un metro e forse anche piu'".
Ma, per Church, gia' 50 centimetri in piu' prospettano pericolosi
scenari di inondazioni delle terre costiere o di quelle che sono
al di sotto il livello del mare. "I nostri studi sull'Australia
- spiega - ci dicono che gli allagamenti costieri che oggi
avvengono solo una volta ogni 100 anni, si verificheranno piu'
volte in uno stesso anno per il 2100".
Ma non tutti sono d'accordo, Jason Lowe, UK Met Office, pur
accettando i dati secondo i quali la perdita di ghiaccio della
Groenlandia e dell'Antartide, sta facendo aumentare il livello
del mare, dice che gli attuali modelli matematici non sono
abbastanza avanzati per poter dire quali saranno le vere
ripercussioni di tutto questo nel futuro.

AMBIENTE: EMISSIONI CO2 ACIDIFICANO GLI OCEANI, E' ALLARME

(AGI/EFE) - Londra, 10 mar. - Le emissioni di CO2 stanno
"acidificando" le acque degli oceani e creando una situazione
"pericolosa" che potrebbe portare all'estinzione di molluschi e
crostacei. E' quanto emerso da uno studio dell'Universita' di
Bristol, in Inghilterra, pubblicato dal "Guardian", che ha
avvertito della possibilita' che nei prossimi dieci anni si
possano ricreare le condizioni dell'eta' dei dinosauri.
Gli esperti considerano la situazione particolarmente
preoccupante per la rapidita' con cui il monossido di carbonio
si sta propagando negli oceani. Lo studio sara' presentato nel
corso di una tre giorni sul clima che ha preso il via a
Copenaghen e che ha come obiettivo quello di informare
l'opinione pubblica e di sensibilizzare la classe politica
affinche' prenda provvedimenti seri contro l'inquinamento
atmosferico. (AGI)

Israele& Scoperto un sistema per disinnescare il plutonio

(Apcom) - Un gruppo di ricercatori israeliani
sarebbe riuscito a trovare un sistema per rendere inerte il
plutonio ed evitare che con questo materiale si possano
fabbricare delle armi nucleari. Lo ha annunciato in una
intervista al Jerusalem Post il principale autore della scoperta,
Yigal Ronen della Ben Gurion University. Chiave di volta di
questo disinnescamento nucleare sarebbe un altro isotopo
radioattivo, l'americio 241. "Se si aggiunge questo elemento al
combustibile nucleare che viene fornito insieme alle tecnologie
nucleari necessarie per la realizzazione dei reattori, si puo'
star certi che il combustibile sara' impiegato solo a fini civili
e non a fini militari". La questione del rischio di
proliferazione nucleare e' molto avvertita in Medio Oriente, dove
accanto alle presunte ambizioni dell'Iran, ci sono molti altri
paesei che stanno decisamente puntando su questa tecnologia a
fini civili, tra cui la Giordania, il Kuwait, l'Egitto, e molti
altri. La scoperta dei ricercatori israeliani dovrebbe presto
essere pubblicata dalla rivista scientifica Science and Global
Security.

Clima - Oceani troppo "acidi" per inquinamento, aragosta a rischio

E' allarme degli studiosi di Bristol, oggi conferenza Copenhagen
(Apcom) - L'inquinamento degli esseri umani sta
rendendo acide le acque degli Oceani cosi' in fretta che nei
prossimi decenni potremmo assistere nuovamente alle condizioni
viste sulla Terra ai tempi dei dinosauri. La rapida
"acidificazione" e' provocata dalle eccessive emissioni di
anidride carbonica sputate da ciminiere e tubi di scappamento che
si dissolvono nell'Oceano. E' l'allarme lanciato in uno studio da
alcuni scienziati dell'Universita' di Bristol, che sara' presentato
a un vertice di tre giorni sul clima che si apre oggi a
Copenhagen.
Questo cambiamento "chimico" sta ponendo una pressione "senza
precedenti" sulla vita marina, soprattutto su crostacei e
aragoste e potrebbe causare l'estinzione di queste specie
animali.
La conferenza - scrive oggi The Guardian - intende approfondire
la questione del surriscaldamento globale e esortare i politici a
prendere nuove misure contro le emissioni di Co2. Gli scienziati
di Bristol annunceranno i loro risultati durante la conferenza.
Secondo un sommario, visto dal Guardian, le scoperte prevedono
"pericolosi" livelli di "acidificazione" degli oceani e gravi
conseguenze per gli organismi chiamati "calcificatori marini",
che formano le conchiglie calcaree.
Gli studiosi hanno paragonato l'attuale tasso di acidificazione
con una diffusione enorme di gas serra preistorica, che secondo i
geologi causo' una vasta estinzione di specie marine che vivevano
a grandi profondita'. Le preoccupazioni sull'acidificazione degli
oceani a causa dell'inquinamento sono cresciute negli ultimi
anni, ma l'argomento non riceve la stessa attenzione riservata al
surriscaldamento globale. Lo studio di Bristol e' uno dei primi a
prevedere le conseguenze di mari piu' acidi, comparandoli con
eventi del passato.

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