10/02/09

Sotto Roma scorre un fiume che scorre parallelo al Tevere

Roma - Piu' che un fiume quello che scorre
parallelamente al Tevere, ad una profondita' compresa tra i 30 e
60 metri e' un "acquifero" le cui acque, che hanno una temperatura
tra i 18- 21 gradi centigradi scorrono su un letto argilloso.
Lo hanno precisato Franco Barberi, vulcanologo e geologo, gia'
responsabile dell'Agenzia Protezione Civile e Enzo Boschi,
presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
(INGV) in un intervista trasmessa oggi da Radio 1.
La scoperta non e' una rarita', secondo gli scienziati, dato che
gran parte del territorio italiano e' geotermicamente attivo,
primo fa tutti, Lardarello; ma ce ne sono tanti altri piu' o meno
sfruttati come il Monte Amiata e la citta' di Ferrara.
Per quanto riguarda il Lazio e la citta' di Roma gia' si sapeva che
sono territori molto attivi dal punto di vista geotermico. A Roma
negli anni '30 fu appositamente perforata una zona del centro
della citta' per indagare sulla presenza di calore o vapore
sotterranei. Zone geotermicamente attive sono state trovate anche
nel viterbese e nei Castelli Romani. Quindi una situazione
anomala, ma diffusa, che ha fatto piu' volte pensare alle societa'
del settore di sfruttare questa risorsa per il condizionamento
degli edifici o per convertirla in energia elettrica.
Per quanto riguarda Roma e il suo "fiume" sotto al Tevere,
l'energia potenzialmente sfruttabile e' detta a "bassa entalpia"
utilizzabile piu' per il riscaldamento abitativo, che per la
produzione di energia elettrica. Si tratta solo di decidere di
sfruttarla, hanno auspicato gli scienziati.
Se ne parla da anni, ha detto Barberi, ma non se ne e' fatto
ancora nulla, a differenza di quanto accade nei paesi del nord
Europa, come la Svezia, che hanno risolto in parte il problema
del riscaldamento, limitando le immissioni di gas serra
nell'atmosfera. Per non parlare del basso impatto ambientale
degli impianti necessari alla conversione del calore geotermico.
Essenzialmente, pompe di calore che, se care all'inizio, ripagano
negli anni con l'ammortamento dell'investimento iniziale.
Dati forniti da Boschi relativi al 2005 parlano di 3840 MW
termici in Svezia contro i 120 in Italia. Se si riuscisse in
futuro a programmare una politica energetica che prevede anche lo
sfruttamento razionale della risorsa geotermica - ha detto il
presidente dell'INGV - questo assicurerebbe la copertura del10-20% dei consumi energetici nazionali.

Archeologia - Trovate a Saqqara mummie della 26ma dinastia

Roma - L'archeologo egiziano Zahi Hawass,
segretario generale del Consiglio supremo delle antichita' egizie,
ha scoperto durante scavi effettuati nella grande necropoli di
Saqqara a sud del Cairo, una specie di magazzino dove riposavano
circa 24 mummie della 26ma dinastia. Il luogo del ritrovamento,
fa sapere Hawass, e' all'interno di un'area dove si trovano
tombe antichissime, risalenti a 4300 anni fa, sesta Dinastia.
Gli scavi a Saqqara vanno avanti da 150 anni ed e' qui che e'
stata scoperta una necropoli di piramidi e tombe appartenenti sia
ai primi re egizi, che contemporanee all'era romana.
L'ambiente in cui sono state stipate le mummie si trova in fondo
ad una sorta di camminamento piuttosto lungo e i corpi erano
sistemati in nicchie scavate sulle pareti della tomba. Come ha
riferito l'assistente di Hawass, Abdel Hakim Karar, sono stati
scoperti anche otto sarcofagi, uno di questi e' stato aperto e
dentro e' stata trovata una mummia. Si suppone che anche gli altri
sette ne contengano.
Anche se il sito archeologico che lo contiene e' molto piu' antico,
il "magazzino" data 640 avanti Cristo. Le mummie, dicono gli
archeologhi, non sono conservate bene e sono ancora tutte da
studiare per risalire alla loro identita' e provenienza e,
sopratutto, per capire perche' sono raccolte tutte in un unico
ambiente. Forse la mummia che riposava nell'unico sarcofago
aperto si chiamava con il nome Badi N Huri , trovato inciso nel
legno , ma non e' stato trovato null'altro che possa aiutare a
rivelarne l'identita', lo status e l'appartenenza.
Il ritrovamento ha, tuttavia, qualcosa di anomalo e come ha
commentato Karar e' piuttosto insolito per mummie delle ultime
dinastie essere messe in nicchie di roccia. "Questo tipo di
sepoltura - spiega - apparteneva alle dinastie piu' antiche e
scoprire che e' stata adottata anche per defunti della 26ma
dinastia e' piuttosto raro".
A Saqqara, gli scavi sono stati concentrati, soprattutto, sul
sito di ritrovamento delle due piramidi piu' importanti, la famosa
piramide a scalini del re Djoser e quella di Unas l'ultimo re
della quinta Dinastia. L'area di quest'ultimo ritrovamento e',
invece, rimasta per millenni quasi intatta e raramente visitata
dagli archeologi, infatti, a dicembre sono state trovate altre
due tombe vicino al singolare "magazzino" funebre . Si trattava
di tombe di alti ufficiali che, probabilmente, si occupavano
della costruzione delle piramidi vicine e di una donna che aveva
il compito di reclutare persone per far divertire i faraoni. A
novembre, Hawass ha annunciato la scoperta di una nuova piramide
a Saqqara, la 118ma, e la 12ma ritrovain quel sito. Secondo
l'archeologo solo il 30% dei monumenti egiziani sono statiliberati dalla sabbia.

Fisica - Cern: incorporati in Lhc nuovi sistemi sicurezza

Ginevra - Il Cern ha deciso di incorporare nuovi
sistemi di sicurezza nel Large Hadron Collider (Lhc),
l'acceleratore di particelle fermo da mesi per un guasto a un
magnete e che dunque non potra' riprendere a funzionare prima del
prossimo mese di settembre.
Tra le migliorie previste vi e' un rilevatore di livello di
resistenza elettrica che permettera' di escludere l'alimentazione
prima che un corto circuito possa danneggiare i componenti
dell'acceleratore. Secondo quanto accertato dai tecnici, la fuga
di elio liquido alla base del guasto e' stata causata da
un collegamento elettrico difettoso fra due dei magneti della
macchina.
L'acceleratore di particelle rimarra' dunque spento per quasi un
anno, dopo che la prima accensione e l'immissione sperimentale
di un fascio di protoni erano stati coronati da successo: le
prime collisioni fra particelle (che rappresentano gli esprimenti
veri e propri) erano previste per la fine dell'anno o i primi
mesi del 2009.
L'Lhc, con un circuito di 27 chilometri, e' il piu' vasto e potente
acceleratore di particelle mai costruito: a regime gli
urti fra particelle dovrebbero sviluppare un'energia pari a 14
TeV, un livello che dovrebbe avvicinarsi ulteriormente a quelli
sperimentati nei primi istanti di vita dell'Universo.
Obbiettivo a lungo termine dei ricercatori e' quello di
verificare l'esistenza di particelle supersimmetriche e delle
dimensioni nascoste previste dalla teoria delle stringhe, oltre a
comprendere meglio l'esatta natura della materia ed energia
"oscure" che costituiscono gran parte della massa dell'Universo;
soprattutto, dovrebbe essere finalmente prodotto il "bosone di
Higgs", l'ultima particella prevista dal modello standard della
fisica quantistica ancora da scoprire.
Ribattezzata "particella di Dio", sarebbe all'origine della
manifestazione della massa (e quindi, di riflesso, della gravita')
e la conferma della sua esistenza potrebbe far compiere passi
avanti nelle Teorie di Unificazione, verificate per le forze
nucleari ed elettromagnetiche ma dalle quali la gravita' rimane
ancora esclusa. Non che la fede nei risultati sia universale:
l'astrofisico Stephen Hawking ha scommesso con Peter Higgs che la
particella che porta il nome del fisico scozzese non verra'
trovata; un esito che avrebbe l'effetto di dover rimettere in
discussione l'intero Modello Standard, un evento secondo Hawking
scientificamente molto piu' interessante che non la conferma della
teoria.

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