24/02/09

Nucleare - Fisico: Con Parigi accordo inevitabile e necessario

"Un accordo inevitabile quello fatto con
i francesi", lo definisce cosi' Corrado Mencuccini del
Dipartimento di Energetica, Universita' di Roma "La Sapienza"
commentando il protocollo firmato oggi dal presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas
Sarkozy per lo sviluppo del nucleare in Italia. "Un accordo
necessario", non solo per raggiungere gli obiettivi europei in
materia di produzione di energia entro il 2020, ma perche' "il
produttore francese - spiega il professore - doveva avere per
forza di cose priorita' su altri, in particolare sull'americana
Westinghouse, perche' tra il nostro paese e la Francia esiste gia'
una collaborazione privilegiata".
In base all'accordo siglato oggi l'Italia acquistera' quattro
reattori EPR da 1.600 MW ciascuno che quando entreranno in
funzione copriranno il 20-25% del fabbisogno nazionale di energia
elettrica. Se tutto andra' secondo quanto stabilito il primo
potrebbe cominciare a fornire energia entro il 2020.
Secondo Mencuccini e' possibile realizzare centrali nucleari
entro sei sette anni con reattori termici di terza generazione
avanzata a massima sicurezza intrinseca. Macchine che pur avendo
un tipo di reattore di terza generazione in fatto di sicurezza si
collocano gia' nella quarta. Ma per la quarta generazione, i
cosiddetti reattori veloci autofertilizzanti, come il Phoenix che
funziona in Francia, secondo Mencuccini si dovra' attendere il
2040. "Ma e' chiaro, che non si puo' aspettare il 2040 - spiega
ancora lo scienziato - perche' le esigenze di approvvigionamento
di energia sono pressanti per cui dobbiamo cominciare ad operare
con la terza generazione avanzata".
In realta', spiega Mencuccini, l'Italia non si e' mai tirata
indietro del tutto dal nucleare, almeno all'estero. "Ha,
infatti, al suo attivo - spiega Mencuccini - diverse
partecipazioni nella costruzione di altri reattori: attraverso un
consorzio di industrie e universita', e' impegnata alla costruzione
di IRIS, della Westinghouse americana, un reattore di terza
generazione avanzata modulare, costituito da piccoli reattori che
si possono combinare in serie. Poi c'e' l'Ansaldo che partecipa
alla costruzione di AP 1000, un reattore americano della
Westinghouse. Questo ha fatto si' che non si perdessero le
competenze".
"Le competenze ci sono - ribadisce Mencuccini - e se li
costruiamo fuori dal paese, a maggior ragione li possiamo fare
anche in Italia. Cio' che e' importante e' attivare una campagna
permanente di informazione e sensibilizzazione sul nucleare per
le problematiche elettriche italiane; potenziare la ricerca sul
nucleare da fissione con partecipazione alla quarta generazione;
e, soprattutto, formulare un Pen, Piano Energetico Nazionale,
che mancando dagli anni 80 blocca qualsiasi iniziativa di peso.
Inoltre - sollecita - servono norme finalizzate a facilitare la
localizzazione di impianti nucleari per la produzione di
elettricita', ma anche per impianti a carbone o a gas".

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