TOKYO - La crisi economica internazionale da'
una mano al bilancio ambientale - sempre piu' in rosso - del
Giappone, che nell'anno fiscale in corso potrebbe vedere calare
di circa 50 milioni di tonnellate le proprie emissioni di gas
serra in atmosfera.
Secondo un rapporto preliminare del ministero dell'Ambiente,
le nuove stime potrebbero aiutare il Giappone a tagliare in
maniera significativa la quota di emissioni in atmosfera entro
la scadenza del 2020, oltre a determinare una possibile
revisione delle misure ecologiche attualmente allo studio da
parte dell'amministrazione metropolitana di Tokyo.
La capitale nipponica, infatti, ha promesso di acquistare 100
milioni di tonnellate di emissioni di Co2 in eccedenza, nel
periodo 2008-2012, dai Paesi in via di sviluppo, che sono ben al
di sotto dei limiti imposti dal protocollo ambientale di Kyoto.
Se le stime preliminari venissero confermate, si tratterebbe
della prima buona notizia da lungo tempo in tema di taglio
emissioni per il Sol Levante, che si trova in crescenti
difficolta' nel raggiungere gli obiettivi di Kyoto.
Lo scorso anno e' finita in atmosfera la quota record di 1,37
miliardi di tonnellate di biossido di carbonio, con un aumento
dell'8,7% sui valori del 1990, anno di riferimento sul quale il
Giappone e' chiamato a tagliare del 6% le emissioni entro il
2012. Nell'ultimo anno fiscale, inoltre, le emissioni
complessive finite in atmosfera sono aumentate del 2,3% rispetto
al 2006, quando, al contrario, si era registrato un calo
dell'1,3% rispetto ai livelli dell'anno precedente.
14/02/09
GIAPPONE: CRISI AIUTA AMBIENTE, CALANO EMISSIONI CO2 IN 2008
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