''Credo che un figlio debba essere
sempre un atto d'amore non un esperimento di laboratorio''. Lo
ha detto mons. Rino Fisichella, pretore della Pontificia
Universita' Lateranense rispondendo a una domanda sulla vicenda
della donna pavese che vorrebbe un figlio dal marito in coma.
Fisichella che ha partecipato alla celebrazione del 60/o
anniversario della fondazione della casa di cura Columbus, ha
ribadito che un figlio e' sempre un atto d'amore. ''Non deve
arrivare per desiderio recondito di una persona - ha aggiunto -
facciamo in modo di rispettare anche in questo aspetto la natura
e dare alla natura il suo tempo''.
''Non credo che dobbiamo violentare la natura - ha concluso
Fisichella - se c'e' una condizione che non lo consente la mia
posizione e' di dover dire che, pur con molta comprensione per
chi vive queste situazioni, non ogni desiderio e' legittimo''.
Mons. Fisichella ha tenuto una lectio magistralis su Santa
Francesca Saverio Cabrini, fondatrice dell'istituto delle
missionarie del Sacro Cuore di Gesu' e promotrice del primo
ospedale dal nome Columbus aperto nel 1892 a New York.
14/02/09
BIOETICA: MONS.FISICHELLA, NO A FIGLI DA PERSONE IN COMA
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