15/02/09

G7: COALIZIONE CONTRO POVERTA', 2.5 MLD PERSONE FRAGILI

C'e' una fragilita' particolare nella
crisi finanziaria che tutto il mondo sta vivendo. E' la
fragilita' dei miliardi di persone (stimati in due e mezzo) nei
paesi in via di sviluppo che combattono per la sopravvivenza e
che la crisi globale aggrava. Sono loro ad aspettare con ansia,
piu' di tutti gli altri cittadini del mondo, le decisioni della
comunita' internazionale contro la crisi. Il 2009 sara' un anno
strategico e il prossimo G8 de La Maddalena, sotto la presidenza
italiana a cui si chiede un impegno straordinario, potrebbe
rappresentare uno spartiacque.
E' quello che spera la Coalizione italiana contro la poverta'
(Gcap, formata da una settantina di ong ed associazioni come
Acli, Actionaid, Cgil, Cisl, Uil, Wwf, Tavola della pace, Unicef
Italia), a cui aderiscono circa 10 milioni di italiani, che oggi
ha fatto avere al vertice dei ministri finanziari del G7 di Roma
un documento (e' la sua prima uscita pubblica) di una quarantina
di pagine in cui rivolge un appello: contro la crisi economica
servono nuove regole globali, va ripensato uno sviluppo che
garantisca a tutti i beni pubblici e i diritti umani.
Ecco le cifre della fragilita': un miliardo di persone non ha
cibo ne' accesso all'acqua potabile; due miliardi e mezzo non
dispone di strutture igienico-sanitarie adeguate. Ed ancora:
ogni minuto una donna muore a causa della gravidanza e del
parto; dieci milioni di bambini muoiono prima dei 5 anni per
malattie evitabili; dei 33 milioni di persone colpite dall'Hiv,
il 90% si trova in Africa sub-sahariana e solo 1 su 5 ha accesso
ai farmaci. Ci sono nel mondo 1 miliardo di disoccupati e 781
milioni di analfabeti (2/3 sono donne). La crisi attuale rischia
di peggiorare queste condizioni aggravando le disuguaglianze.
La Gcap, disponibile al confronto con le istituzioni e con i
governi, chiede ai 'grandi' il superamento degli egoismi e il
ricorso ad un ''verso slancio di equita' e giustizia''. E
soprattutto, avverte: il risanamento non avvenga a scapito di
queste persone gia' provate.
- SICUREZZA ALIMENTARE. La crisi dei prezzi ha prodotto nel 2008
un aumento dell'85% di molti alimenti base. Gli investimenti
devono passare dai 3.9 miliardi di dollari a 30 miliardi entro
il 2012.
- FINANZA GLOBALE. Correggere le storture che hanno portato alla
crisi, che sono ''fallite''; puntare al diritto universale dello
sviluppo. E poi, stop della fuga di capitali che colpisce i
paesi del sud e il traguardo degli impegni assunti con gli
Obiettivi del Millennio, lo 0,7% del Pil entro il 2015.
- CLIMA. E' il fattore di rischio maggiore per la comunita'
internazionale. E' necessario il contrasto al surriscaldamento
globale; rilanciare il negoziato multilaterale.
- NUOVA GOVERNANCE GLOBALE. Deve assicurare la tutela dei beni
pubblici globali. No alle scelte di una oligarchia, si' alla
partecipazione ed alla democrazia con il coinvolgimento della
societa' civile. Base e' l'etica della responsabilita'.

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