17/06/09

Toscana - WWF e regione:un progetto per salvaguardia biodiversita'

Tra Lucca e Massa, un'"arca" che ospita 139 specie diverse
Roma, 17 giu. (Apcom) - Salvare la biodiversita' e cioe' la grande
varieta' di specie animali e vegetali di cui la regione Toscana e'
particolarmente ricca, con le sue 3.250 specie di flora, 84 di
mammiferi, 421 di uccelli, 19 di anfibi, 22 di rettili, oltre 60
di pesci ed una grande varieta' di invertebrati. Un patrimonio
prezioso ma a rischio, se si pensa che negli ultimi 40 anni nel
mondo e' scomparso un quarto delle specie animali terrestri e
quasi il 30% di quelle marine e di acqua dolce, numeri destinati
a peggiorare a causa del riscaldamento globale. Secondo l'Agenzia
europea per l'ambiente tra il 40 e il 70% delle specie d'uccelli
e tra il 50 e l'80% degli habitat della flora e della fauna
europee si trovano in uno stato di conservazione critico.
E' l'appello fatto dal WWF che insieme alla regione Toscana hanno
sottoscritto un anno fa un accordo per salvare questa ricchezza
ed e' in questi giorni che si sono incontrati in un convegno che
si e' tenuto all'Auditorium del Consiglio Regionale per parlare
dei risultati ottenuti.
La Toscana, nell'area a cavallo tra le province di Lucca e Massa,
che ospita 139 specie diverse e' la piu' ricca di biodiversita',
una vera e propria "arca", l'ha definita l'assessore regionale
ai parchi.
Ma di "arche", in Toscana, ce ne sono molte e tutte da
proteggere: dalle Alpi Apuane, all'arcipelago toscano con le sue
sette bellissime isole. L'obiettivo di regione e Wwf e' quello di
individuare azioni per proteggerle, considerando che oltre la
meta' delle zone in cui sono presenti specie da salvaguardare, si
trova all'interno di aree protette, che in Toscana rappresentano
quasi il 10% della superficie regionale. Per l'assessore e' maturo
il momento perche' il Parlamento europeo recentemente eletto
decida di creare uno specifico fondo a tutela della biodiversita',
a cui attingere con un meccanismo simile a quello dei fondi
strutturali. Il valore aggiunto della metodologia che la Regione
Toscana ha deciso di adottare per redigere il proprio Piano di
Azione regionale per la conservazione della biodiversita' e' la
capacita' di mettere insieme la migliore conoscenza scientifica
disponibile con la partecipazione del maggior numero possibile di
attori sociali, istituzionali ed economici che a vario titolo
sono coinvolti ed interessati alla gestione delle risorse
naturali della Toscana.
L'Italia infatti per il momento non dispone di un programma
nazionale di tutela della biodiversita' e il lavoro che Wwf e
Regione Toscana stanno facendo puo' servire da guida per tutto il
territorio nazionale.
La Toscana fin dal 1997 con la banca dati Re.na.to (Repertorio
naturalistico toscano) e dal 2004 con quella Biomart (Biologia
marina Regione Toscana) ha operato un accurato censimento di
tutte le specie animali e vegetali presenti sul suo territorio,
dove si trova anche il piu' grande parco marino d'Europa, quello
dell'Arcipelago toscano, che tutela 61.000 ettari marini e 18.000
terrestri e comprende tutte le sette isole principali.
L'obiettivo per il 2010 del progetto Regione-Wwf e' quello di
individuare le cause di minaccia per la vita di animali e piante
e le azioni da intraprendere per salvaguardarla.
L'arcipelago toscano per le sue acque limpide ricche di
nutrienti e per la varieta' dei fondali ospita spesso specie non
autoctone, animali di passaggio o che in queste acque possono
trovare ricovero. E' successo ad una tartaruga marina Caretta
caretta, che ha avuto gravi danni agli occhi a causa di pratiche
di pesca non etica. Soccorsa e curata, ora vive a Marina di Campo
nel primo acquario privato dell'Isola d'Elba e d'Italia,
considerato fra i piu' completi tra quelli esistenti nel
Mediterraneo: una vecchia discoteca trasformata dalla famiglia
Tiberto "in nicchia ecologica marina", che conta piu' di cento
vasche che ospitano tante specie di pesci. Molti sono arrivati
qui perche' rimasti impigliati nelle reti. Se ne contano almeno
150, piu' altre 150 tra invertebrati, molluschi e crostacei, e in
piu' la tartaruga che ormai cieca non potrebbe godere della
liberta' di nuotare nelle acque del mare.
L'Acquario dell'Elba e' stato oggetto nei giorni scorsi di una
visita di studio dei giornalisti scientifici dell'Ugis, che ha
toccato vari punti di interesse sull'isola. Tra gli altri il
grande Parco minerario dell'Elba, visitato nelle profondita' della
miniera del Ginevro a Capoliveri con la guida dello stesso
presidente del Parco, Alessandro Squarci, e le Terme San
Giovanni, dove - dopo anni di studi e di sperimentazioni sotto la
guida del dott. Ernesto Somigli - si e' arrivati alla produzione,
dalle alghe del bacino termale, di un decotto che si e' rivelato
molto efficace per il rapido recupero degli atleti dopo intensi
sforzi fisici.

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