26/02/09

Staminali - Studio apre strada a produzione di organi artificiali

Cellule embrionali staminali per tessuti viventi artificiali
Cellule embrionali staminali (ESC) possono sopravvivere anche messe in fili di polimeri, per tessere tessuti viventi artificiali e flessibili in grado di adattarsi ad ogni tipo di trapianto. Si tratta di una tecnica innovativa dell'utilizzazione delle cellule staminali che potrebbe essere usata per produrre, in futuro, organi artificiali.
E' quanto riferiscono ricercatori inglesi della University College London. La tecnica descritta in uno studio, pubblicato su Integrative Biology , che si accoda ad altre tecniche, altrettanto
competitive, gia' messe a punto per forgiare cellule vive in un
tessuto fatto su misura. Tra queste una tecnica che prevede la
stampa di un tessuto vivo per mezzo di una stampante a getto
d'inchiostro , che sostituisce l'inchiostro normale con un
inchiostro biologico fatto solo di cellule. Una tecnica che ha
subito in questi ultimi anni delle variazioni utili a
danneggiare il meno possibile il materiale biologico e con questa
tecnologia e' stato possibile "tessere" una rete di fili
contenenti cellule cerebrali vive.
Ora in questo nuovo lavoro Suwan Jayasinghe e colleghi hanno
dimostrato che e' possibile, con una tecnica simile creare fili di
ESC. Si tratta, dicono gli scienziati di una tecnologia del
tutto nuova, mai usata prima che si chiama "electrospraying",
dove due aghi di acciaio inossidabile, uno dentro l'altro,
uniscono una scia di polimeri viscosi e biodegradabili con una
sospensione di ESC. Applicando, poi, una corrente elettrica agli
aghi si da' carica al filo di polimeri e alle cellule che
accelerano verso un anello di rame, che si trova un poco piu'
sotto, e quando escono dall'anello, cellule e polimero, sono
diventati un unico filo molto sottile.
In questo modo possono essere tessuti fogli piu' o meno grandi di
tessuto vivente, incrociando semplicemente il filo ripetutamente
su una superficie piatta, mentre se si fa passare il filo su uno
stampo si ottiene una forma tridimensionale. Basta la viscosita'
del polimero a tenere insieme il tessuto. Con la tecnica
dell'amplificazione del DNA Jayasinghe e colleghi hanno
dimostrato che le cellule del filato conservavano intatti i geni
trovati nelle cellule staminali indiferrenziate e che questi geni
venivano espressi allo stesso modo in cui venivano espressi ,in
cellule di controllo messe in coltura che erano state
elettrospruzzate. Una verifica importante per dimostrare che le
cellule staminali , pur dopo il trattamento erano rimaste vive.
Come hanno riferito a New Scientist gli scienziati , i tessuti
fatti di ESC, piuttosto che di cellule gia' specializzate, come
quelle del muscolo, ad esempio, hanno maggiori possibilita' di
essere trapiantati in piu' e diversi "siti" biologici. Infatti,
una volta impiantate queste cellule bambine, grazie alle loro
potenzialita' che le rende flessibili, prendono le caratteristiche
del sito biologico dove sono state messe o possono essere
influenzate da farmaci per convertirsi nel tessuto giusto voluto
per quel sito. Sperimentalmente e' stato visto anche, che con il
tempo le ESC sopravvivono, crescono formando tessuti coerenti,
mentre il polimero degrada e scompare lentamente.

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