13/02/09

MEDICINA: SENTINELLE GLOBALI IN CAMPO CONTRO EPIDEMIE

VIENNA - Dopo sei casi registrati in un
mese, in Cina si rafforza la sorveglianza internazionale contro
il rischio che possa innescarsi la pandemia di influenza temuta
da anni. Ma il virus dell'aviaria non e' che uno dei sorvegliati
speciali che in questo momento sono nel mirino delle autorita'
sanitarie internazionali.
''Dobbiamo assolutamente unire le forze'', dicono gli esperti
riuniti nel congresso internazionale sulle malattie emergenti
(Imed) che si e' aperto oggi a Vienna, organizzato da Societa'
internazionale per le malattie infettive e Centro europeo per la
sorveglianza delle malattie Ecdc).
''L'obiettivo e' mettere a punto una strategia globale contro
le malattie emergenti'', ha spiegato Pierre Formenty,
coordinatore dell'unita' sui ''Patogeni emergenti e pericolosi
dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms). ''Il nostro
vuole essere un approccio che tenga conto di tutte le variabili:
della salute umana come di quella degli animali domestici e
selvatici. Quanto sia importante la collaborazione ce l'hanno
insegnato la Sars e, piu' recentemente, l'aviaria'', ha detto
riferendosi alla stretta collaborazione con l'Organizzazione
internazionale per la salute animale (Oie) e l'organizzazione
delle Nazioni Unite per l'agricoltura (Fao).
Adesso ''siamo qui per rafforzare l'interazione fra
veterinari e medici, in modo da conoscere meglio l'interfaccia
animale-uomo'': per esempio, per individuare sul nascere
eventuali serbatoi di virus. Ci si aspetta da tempo che, come e'
accaduto per le pandemie di influ (la Spagnola, l'Asiatica e la
Hon Kong) particelle di virus umani e animali si ricombinino in
un nuovo virus aggressivo per l'uomo.
''Salute umana e salute animale sono molto piu' interconnesse
di quanto possiamo immaginare. Ma per studiarle - ha detto
ancora Formenty - e' fondamentale scendere in campo e tenere
alta la guardia soprattutto nei Paesi in via di sviluppo,
promuovendo programmi di sorveglianza: ''per controllare
un'epidemia - ha rilevato l'esperto dell'Oms - non possiamo
restarcene seduti nei nostri uffici di Ginevra o di Parigi''.
Anche Bernard Vallat, dell'Oie, ritiene che ''in un mondo
globalizzato si debbano cercare nuove forme di solidarieta' e
collaborazione''.
L'influenza, aviaria e non, e' anche nel mirino dei Centri
statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc). ''Abbiamo
promosso in tutto il mondo un programma di sorveglianza di tutte
le forme influenzali, alla ricerca di nuovi ceppi dei virus che
la trasmettono'', ha spiegato Nina Marano, dei Cdc di Atlanta.
Inoltre, aggiunge, ''e' altissima a livello globale l'attenzione
alla tubercolosi''. Si tengono d'occhio molto da vicino anche le
sempre piu' numerose febbri dall'origine sconosciuta. ''Le
riconosciamo grazie a una tecnologia sempre piu' potente e
sensibile - ha concluso - e stiamo mettendo a punto una mappa'',
soprattutto grazie ai programmi di ricerca sul campo in Africa e
Thailandia.

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