TECNO-SPAZZATURA GETTATA A BIMBI IN BARBA A DIRETTIVE UE
LONDRA - Tonnellate di rifiuti tossico-nocivi vengono raccolti ogni giorno in Gran Bretagna e spediti - in barba agli accordi internazionali a tutela dell'ambiente - in paesi africani come Nigeria e Ghana. A svelare il traffico illegale e' un'inchiesta congiunta del quotidiano britannico TheIndependent, l'emittente Sky News, e l'associazione ambientalista Greenpeace UK. Che, nascondendo in un televisore danneggiato un trasmettitore satellitare, hanno tracciato e smascherato l'orrenda filiera. Secondo le norme in vigore, infatti, ogni apparecchio elettronico ormai inutilizzabile - computer, stereo, televisori:tutti oggetti ricchi di metalli pesanti e altri componenti velenosi - dovrebbero venir smaltiti in modo sicuro senza lasciare il loro paese d'origine. La realta' invece e' bendiversa. Societa' compiacenti raccolgono la spazzatura elettronica - e-waste, in inglese - raccolta in discariche comunali e la esportano, previa compenso, in paesi in via disviluppo. Dove un'intera generazione di ragazzini - immersa invapori cancerogeni - smantella, scava, fonde e recupera lepreziose materie prime contenute negli elettrodomestici dell'Occidente. Il viaggio della vergogna ha inizio in un centro di raccoltagestito dal consiglio provinciale dell'Hampshire. Stando alledirettive UE, la TV avrebbe dovuto essere riciclata dagli specialisti del settore. Invece e' stata acquistata dalla BJElectronics, ditta dell'East End di Londra - che, rivelal'Independent, paga una sterlina per ogni monitor di computer, tre sterline per un grande televisore e cinque sterline per unostereo con CD. La TV, insieme ad altri elettrodomestici, e'stata quindi rivenduta ad un'altra azienda. Che, riempito uncontainer, l'ha spedita a Lagos, Nigeria, a bordo della motonaveMV Grande America. Una volta approdata a destinazione, la TV-cimice e' stataconsegnata a uno dei tanti robivecchi che affollano il 'mercato'di Alaba, centro nevralgico dell'industria dell'usato nigeriana. Dove e' stata prontamente riacquistata dagli autori dell' inchiesta - evitando cosi' che finisse nella discarica a cielo aperto, regno incontrastato dei bimbi perduti dellaNigeria. ''In ogni container - ha detto all'Independent IgweChenadu, presidente dell'Alaba Technicians Association - circail 35-40% degli oggetti non funziona. Di questi, solo un terzosi puo' riparare. Il resto finisce ai ragazzini''. E ogni giorno, ad Alaba, arrivano in media dall'Europa e dall'Asia 15 container si tecno-spazzatura. Paradossalmente, pero', a rendere possibile l'orrenda tratta e' la direttiva UE stessa - 'Waste Electrical and ElectronicEquipment Directive', o WEEE. La legge, infatti, vieta l'esportazione dei dispositivi rotti e inutilizzabili. Via libera invece per quelli vecchi ma ancora funzionanti. ''Il sistema - ha spiegato una fonte interna del settore - dovrebbefare da filtro e separare i rifiuti tossici da un legittimo mercato dell'usato. In realta' viene spedito tutto all'estero''.
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