Clima - Studiare il paleo-clima per prevedere quello futuro

Tra gli obiettivi del progetto Eglacom
Studiare il paleo-clima per migliorare le
previsioni di scenari futuro prodotti dal cambiamento climati e
analizzare la stabilita' dei margini continentali per meglio
comprendere il rischio del verificarsi di tsunami e pianificare
adeguatamente le attivita' umane in mare.
Sono questi i principali obiettivi del progetto Eglacom, lo
studio geofisico e geologico dettagliato di un sistema di
stratificazione del fondale marino dominato da "ice-streams"
(ghiacciai) condotto dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e
di Geofisica Sperimentale (OGS), alle Isole Svalbard
(Storfjorden). La ricerca, unico contributo Italiano alle
attivita' dell'Anno Polare Internazionale (IPY), secondo Iginio
Marson Presidente OGS, e' utile per comprendere i fenomeni di
instabilita' sottomarina e ricostruire l'evoluzione del margine
artico a partire dall'inizio delle condizioni glaciali (dal
Pliocene, 20.000 anni fa) fino all'ultima de-glaciazione, con
particolare attenzione ai cambiamenti della morfologia del fondo.
Nell'anno 2009 e' prevista una nuova crociera nelle regioni
circumpolari del Nord Atlantico, con obiettivi che riconducono
allo studio dei cambiamenti climatici. Di particolare interesse
sara' l'analisi di zone di accumulo dei gas idrati - considerati
una possibile risorsa energetica per il futuro - ma anche di
possibili depositi di idrocarburi. Il tipo di dati raccolti,
dicono i ricercatori, puo' essere utilizzato anche per
l'esplorazione di potenziali riserve energetiche fossili.
Se ne parlera', giovedi' 5 marzo 2009, in un convegno organizzato
dall'OGS verranno presentati i risultati della campagna di
ricerca 2008 alle Isole Svalbard, a bordo della nave OGS-Explora
e con l'occasione verranno anticipati i nuovi progetti di ricerca
in Artico previsti per l'anno 2009.